E dunque ciò pensato e sognato da ieri mattina ha ormai preso forma definitivamente e ufficialmente. Milano torna al potere. Se da una parte rivincita tra le due favorite Manchester City e Real Madrid, dall’altra derby della Madonnina. 18 anni dopo Milan e Inter tornano a sfidarsi in Champions, 18 dall’ultima volta, 20 dall’ultima in semifinale. Entrambe le volte vinsero i rossoneri, stoffa e storia continentale.
I nerazzurri sognano possa essere la rivincita del 2003, quella che brucia ancora, quella che brucia di più: 0-0 in casa rossonera, 1-1 in casa nerazzurra, a Manchester volarono quei rossoneri che aprirono un ciclo straordinario con Ancelotti, fuori l’Inter di Cuper. Nerazzurri di Moratti che per far quel salto ai tempi sognato in Europa dovettero aspettare tutto quel decennio, tra Cuper e Mancini: arrivò Mourinho, biennio, triplete, resto è storia.
Stavolta non ci saranno più gol in trasferta in parità di aggregate. 20 anni dopo è tutto un altro calcio. Meno campioni, ma fascino che resta sempre intatto. Un derby di Milano in semifinale significa tanto per tutti, soprattutto per il movimento calcistico italiano. La favorita per la vittoria finale probabilmente arriverà dall’altra semifinale, ma l’Italia tornerà a portare 6 anni dopo la Juve a Cardiff un altro club in finale di Champions League.
Si giocherà ancora il primo atto in casa rossonera. Mercoledì 10 maggio, ritorno in 6 giorni, martedì 16. Qualcosa di suggestivo. Diavolo contro Biscione. Pure Milano si fermerà. Per un mese non si parlerà d’altro. Migliaia di tifosi tra sogni e incubi: una in paradiso, l’altra all’inferno. Il conto alla rovescia è già decollato.

