Sorrisoni italiani in Europa. Sorridono tutte, quantomeno di giovedì. Pure la Juve, che soffre ma resiste a Lisbona: Allegri festeggia in Portogallo la sospensione della penalizzazione e conquista il traguardo delle semifinali d’Europa League. Siamo ormai arrivati al fotofinish: la Juve c’è.

Gran bella interpretazione bianconera a difendere il vantaggio dell’andata: gran personalità, tatticamente gara ben preparata dal solito navigato Max Allegri, timbra subito Adrien Rabiot (proprio il suo anno, la dirigenza spera di trattenerlo a fine stagione), pareggia Edwards dal dischetto per i padroni di casa e tutto aperto. Nella ripresa prezioso Vlahovic a dar profondità, ma sbaglia come sempre qualche occasione di troppo: annata complicata, mancano gol, non è sereno e si vede. Così lo Sporting prepara l’assalto finale, quello che minaccia da vicino i bianconeri: occasioni clamorose, addirittura salvataggi sulla linea, sofferenza disperata ma alla fine triplice fischio. La Juve gestisce e amministra per 80 minuti, poi rischia troppo, dannatamente. Alla fine quel che più conta è quel pari determinante per il passaggio del turno: sarà semifinale.

Se dall’altra parte del tabellone abbiamo già elogiato le gesta della Roma mourinhana che affronterà il Leverkusen, la Juve troverà un’istituzione dell’Europa del giovedì. Di questa competizione, soprattutto. Quel Siviglia che stasera ha dimostrato a tutto il Vecchio Continente per quale motivo, anche nelle sue annate più complicate, resta la Regina della competizione: demolito il Manchester United, sconfitto 3-0 in Andalusia. Fuori tutte le inglesi dopo l’Arsenal: l’Europa League si conferma competizione tremendamente mediterranea.