Prima dell’ennesimo intenso weekend tra corsa al titolo, lotte europee e corsa salvezza, s’è chiuso ieri l’infrasettimanale di Premier. Senza coppe europee, con un calendario così fitto e contratto, la Prem ha scelto l’infrasettimanale proprio nella settimana che s’appresta a concludersi, a differenza della Serie A che ha invece scelto di destinare e direzionare il suo infrasettimanale proprio settimana prossima.
S’è chiuso dunque ieri il turno ove tutti aspettavano l’esito dello scontro diretto al vertice, quello tra City e Arsenal, vinto dai campioni in carica che ora, come narrato, preparano freccia e sorpasso.
La notte del giovedì ha visto un Manchester United, che come il Newcastle viaggia tranquillo senza concorrenti al terzo e quarto posto Champions, dominare le falle del Tottenham a casa loro per ben 45 minuti, prima di farsi rimontare dall’orgoglio degli Spurs: bella reazione nella ripresa, sussulto Kane e Son, in gol Pedro Porro e proprio il coreano nel finale. Per un 2-2 che restituisce dignità ad un club alla deriva, con un presidente contestatissimo, una tifoseria delusa, una squadra che adesso può solo tentare un dignitoso finale di stagione cercando un minimo piazzamento europeo.
United che scala momentaneamente in quarta posizione, ma le Top4 non sono certamente in pericolo. Ten Hag che tornerà in Champions League e lo farà col Newcastle, forma smagliante, vento a prua e vele spiegate: altra scorpacciata, stavolta sull’Everton a Goodison Park, doppio Wilson e grandi giocate, finisce 4-1. Il Toon e il suo popolo conquistano terzo posto ed ipotecano il grande sogno dell’anno: la Champions League. Due anni di progetto Howe, due anni di progetto arabo, investimenti mirati e grandi ambizioni: traguardo ad un passo.

