Gara fondamentale del campionato giallorosso. Uno dei primi scontri diretti determinanti per conseguire quel traguardo chiamato Champions League, un posto tra le prime regine d’Europa che manca da anni, vero e proprio target richiesto a Pinto e Mourinho Friedkin in sede di programmazione triennale due anni fa. La Roma è cresciuta e continua a farlo, come mostrano le radiose pagine europee tra Conference ed Europa League. E nonostante voglia continuare a perseguire sogni europei, davanti a sé ha sempre quel pane quotidiano chiamato Serie A, ove dopo aver chiuso al sesto posto la prima stagione mourinhana, quest’anno ambisce allo scacco matto Champions.
Adesso il Milan, per dimenticare Bergamo. Poi Monza e Inter, 9 punti scottanti in una settimana di scontri diretti. Fra 10 giorni l’impressione è che le prospettive giallorosse in A, quando saremo a 4 turni dalla fine, saranno decisamente più chiare. La Juve, tolta o quantomeno sospesa la penalizzazione invernale, è tornata prepotentemente in corsa col suo terzo posto a 59. La super Lazio di Sarri, seconda a 61, ha fatto saltare banco e calcoli di Pinto. L’Inter, sesta a 53, ha deluso e non poco; il Milan ha lasciato tanti punti per strada, in questo momento quarta e quinta a pari merito proprio coi giallorossi: 56 lunghezze a testa. Questo carica e la dice lunga sull’importanza dello scontro diretto di domani. 5 squadre per 3 posti: sarà bagarre Champions fino all’ultimo respiro. Terrificante, sì, ma pur stimolante.
E domani Mou dovrà rinunciare a gran parte del suo pezzo forte: la difesa. Ha perso leader Smalling, fuori pure sorpresa Llorente. Per questo mancherà il leader tra Mancini ed Ibanez, forse chance per rilancio Kumbulla. Sulle corsie esterne ancora Zalewsky e Spinazzola, in mezzo solidità di Matic e Cristante per un 3412 molto abbottonato. Equilibrio e tattica, gara troppo importante. Mou recupera Wijnaldum, sarà il primo cambio e carta preziosa dalla panchina. Pellegrini ritrovato: spetterà al capitano galleggiare tra le linee. Soprattutto dovrà lui illuminare, vista l’assenza di Dybala: si prova recupero in extremis, utopia immaginarlo dal primo minuto. Davanti tandem: punta leggera più El Shaarawy che Solbakken, punta pesante più sacrificio Belotti per l’equilibrio di una gara presumibilmente molto tattica che Abraham. Magari Tammy più frizzante a gara in corso e preservati i suoi gol per Monza.


