Chiusa per un turno la Curva nerazzurra. Non quella di San Siro, ma quella del Gewiss Stadium, quella atalantina. Stavolta il giudice sportivo non scende a chiacchiere e non fa sconti: bene così, chiusa un turno. Il club Atalanta c’entra ben poco, ma così non si fa: giusta la decisione del giudice sportivo, necessaria per combattere un problema che purtroppo attanaglia soprattutto il nostro calcio.
Il problema stavolta non si chiama Dusan Vlahovic. Non è stavolta un articolo d’aspetto tecnico. Parliamo dei cori che la curva nerazzurra ha indirizzato nella gara di domenica tra Atalanta e Juventus al centravanti bianconero, serbo: attacchi e cori di matrice razzista. Assolutamente da condannare, soprattutto per rispetto nei confronti del ragazzo e delle buone norme comportamentali. Per far chiarezza: la mamma degli imbecilli resta sempre la più stupida e tali non hanno bandiera, quindi non è questa minimamente la sede per attaccare la dirigenza orobica, semmai quella opportuna per difenderla.
La curva atalantina sarà dunque chiusa per un turno. E non sarà una gara semplice quella in questione: tutt’altro, tra l’altro. Sarà quella tra Atalanta e Verona. Non entrerà al Gewiss Stadium la parte più calorosa, stavolta colpevole, del tifo atalantino. Decisione presa dal giudice sportivo della serie A, Gerardo Mastrandrea, che ha sancito e decretato “l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato ‘Curva Nord Pisani’ privo di spettatori”. Inflitta altresì un’ammenda di 10 mila euro all’Atalanta “per avere suoi sostenitori, lanciato nel recinto e sul terreno di giuoco oggetti di varia natura, anche contundente, e, per avere al 21° del secondo tempo, intonato un coro offensivo nei confronti dell’Arbitro”.

