L’unico rimpianto nerazzurro è quello di non averla chiusa. Se il Milan ha fallito completamente approccio, tattica, movimento e palle ferme, il primo tempo dell’Inter è stato dominante, straordinario, scintillante. Uno spettacolo europeo. Qualcosa di cui il mondo nerazzurro ne aveva bisogno. Barella su tutti i palloni, Dimarco a scendere una bellezza, Mkhitaryan a tagliare a fette la transizione negativa del Milan. Due gol in 10 minuti e tante altre occasioni entro la mezzora per chiudere la contesa, un palo clamoroso di Calhanoglu: in altre parole, un dominio. L’Inter ha sterminato il Milan nella prima mezzora.
L’unico rimpianto nerazzurro è quindi ciò sostenuto in apertura e argomentato nelle descrizioni precedenti. Quando gioca a quel ritmo, l’Inter fa paura. Per forza di cose non puoi reggere 90 minuti a tutta birra, calare e gestire era prevedibile e preventivabile. Ma nel complesso pochi rischi corsi nella ripresa: squadra che scoppia di salute, sta bene, ha ritrovato compattezza difensiva, pur senza Skriniar.
Le 4 vittorie consecutive in campionato e l’obiettivo quarto posto tornato al centro dei binari giusti ne sono esempio. Per poi rituffarsi in Champions e scrivere un’altra pagina radiosa di un cammino sontuoso. Non è finita, il Milan è sempre il Milan, ma l’alba del giorno dopo in casa nerazzurra è stata più dolce che mai.
“Sono molto soddisfatto – dichiara Inzaghi – primo tempo straordinario. Abbiamo fatto una grande gara. Cuore e testa, sempre lucidi. Abbiamo coperto ogni centimetro perfettamente: solo così si fanno questo tipo di partite. Sappiamo però che dobbiamo ancora fare un grandissimo sforzo per realizzare un sogno. Giocheremo in casa e avremo il nostro pubblico con noi”.

