C’è delusione in casa rossonera. Musi lunghi. Un 2023 che continua a narrare derby di marca nerazzurra, a dispetto di quanto narrato nel 2022. Terzo derby su altrettanti giocati in questi mesi perso: dopo Supercoppa e campionato, questo forse quello che fa più male, perchè il più atteso. Semifinale di Champions: quando ti chiami Milan non puoi che non rievocare storia.
E proprio da questo club ci si aspettava quantomeno un approccio diverso. Inter che scoppiava di salute, si sapeva già, alla vigilia. Ma la prima mezzora è stata un autentico dominio, colpo su colpo, i rossoneri non riuscivano a reagire. Storditi, impacciata, frastornati. Dominati. L’Inter affamata senza paura, Milan tramortito sin dalle prime battute. Approccio completamente sbagliato. Responsabilità Pioli. Palla a terra quasi una lezione devastante, se poi si manda Calabria su Dzeko a marcare su palla inattiva ti fai ancora peggio.
“Abbiamo sbagliato troppo – ammette Pioli – non abbiamo iniziato come dovevamo o come l’avevamo preparata. Chiaro che l’Inter ha fatto meglio di noi dal punto di vista tecnico nel primo tempo. Nel secondo tempo meglio ma non siamo riusciti a trovare quel gol che avrebbe riconsegnato entusiasmo. Conosco la mia squadra, conosco i miei calciatori, sarà una partita veramente pesante dal punto di vista mentale ma abbiamo ancora la possibilità di andare in finale”.
Soltanto la fortuna ha lasciato in partita i rossoneri. Nella ripresa meglio, ma non è arrivato comunque quel gol che avrebbe riaperto tutto. Ora certamente rimontare non è impossibile, ma puoi sbagliare poco. E davanti a te hai una montagna da scalare. Il Milan resta altresì Leao dipendente. Troppa netta, evidente e tangibile dipendenza. La speranza di Pioli è recuperarlo chiaramente per la gara di ritorno, ma soltanto un asso non può certamente bastare.

