Il giorno è arrivato. Trepidazione capitolina. Stasera Leverkusen, vera e propria avventura dell’anno. Tra mille impegni, infortuni e difficoltà, Jose vuol centrare un’altra finale, stavolta di livello superiore. Dopo la Conference, l’Europa League. Ormai è chiaro: il sogno e l’obiettivo dell’annata giallorossa è solo questo, quel sogno del giovedì, quel sogno europeo. E manca l’ultima avventura per centrare Budapest, ma prima serve uscire indenni dalla tana tedesca, quella del Leverkusen.
La notizia più brillante, come confermata da Mou in conferenza stampa, è chiaramente il recupero di tre tasselli particolarmente importanti, soprattutto i primi due. Un lavoro proiettato e progettato per Leverkusen: il rientro di Smalling e Dybala, anche se probabilmente non avranno i 90 minuti delle gambe. Rientra pure El Sha, altra pedina alla lunga da non sottovalutare, elemento preziosissimo per la rosa di Mou.
Il punto è che probabilmente tutti e tre rappresenteranno pedine a gara in corso, probabile che vengano lanciati nella ripresa. Per questo, davanti a Rui Patricio, resta Cristante centrale di difesa, braccetti Mancini e Ibanez; laterali Spinazzola a sinistra, a destra più esperienza Celik che Zalewskyi. Matic a far da schermo alle fatiche di Cristante, qualità Pellegrini e sostanza e rivelazione Bove al suo fianco. Davanti parte Wijnaldum a coprire di più ed iniziare il pressing sui loro portatori; centravanti Abraham, Dybala pronto a spaccar la partita a gara in corso.
“Prima della partita si dorme bene – spiega Mou, tra Sky e sala stampa – dopo non troppo, indipendentemente dal risultato. Non è chiaramente una partita: ci si gioca l’accesso ad una finale, vogliamo tutti dare il massimo per ottenerlo. Smalling e Dybala ci saranno, ma non penso abbiano la condizione di giocare per 90 minuti. Spetterà a noi staff tecnico stabilirne il minutaggio. La lettura tattica? Certo che siamo una squadra organizzata, concentrata, ragazzi che vantano spirito di sacrificio e quello di sofferenza se dovranno soffrire, ma non siamo certamente venuti qua per difendere 90 minuti: abbiamo bisogno di giocare e segnare. Il presente è più importante, non voglio parlare del mio futuro. Non voglio troppo arrivare in finale per me (già ho detto che sono diventato una persona diversa, che alla mia età pensa più agli altri che a se stesso), ma soprattutto per i ragazzi che sono un gruppo incredibile e per tifosi assolutamente straordinari”.

