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    Salute
    21 Maggio 2023
    Salute. Sondaggio: 4 donne su 10 Under 34 non vogliono figli

    Quali azioni concrete a supporto della genitorialità sono ritenute indispensabili? Qual è la percezione delle donne italiane rispetto all’aiuto offerto dalle istituzioni e dal contesto sociale (famiglia, amici, lavoro) per la cura dei figli? Sono queste alcune delle domande a cui Amazon ha provato a rispondere attraverso un sondaggio d’opinione commissionato a SWG. La Festa della Mamma diventa occasione di riflessioni in tema di parità di genere e su come supportare la genitorialità sul posto di lavoro per garantire a tutte le madri e alle donne che desiderano un figlio le stesse opportunità professionali degli altri. In Amazon, le donne rappresentano il 53% dei dipendenti presso gli uffici corporate di Milano, Torino, Roma e del customer service a Cagliari. La percentuale raggiunge il 35% nel settore logistico, dove, secondo gli ultimi dati Istat, la media nazionale è pari al 21,8%. La rappresentanza di genere è pilastro strategico e valore fondamentale della visione aziendale, che infatti prevede un attento sviluppo di politiche a sostegno della genitorialità. Il primo dato, netto e inequivocabile, che si può evincere dall’analisi dei risultati SWG è che il sostegno nella cura dei figli spesso non arriva dal datore di lavoro o dal welfare pubblico, con uno scarto importante tra la percezione dell’aiuto atteso e quello effettivamente ricevuto. Per la maggior parte dei casi è, infatti, la famiglia a offrire un sostegno effettivo, come confermato dall’81% delle intervistate. Un altro aspetto chiaro è l’importanza attribuita al datore di lavoro, che riveste un ruolo centrale per la maggior parte delle intervistate nel loro approccio alla genitorialità. Per l’83% delle donne italiane, infatti, ilsupporto dell’azienda o dell’ente in cui si lavora è fondamentale per affrontare al meglio la gestione della maternità. In particolar modo, alla propria azienda si richiede un alto livello di flessibilità in tutte le sue forme: oraria, sotto forma di part time o smart working. Proprio con l’obiettivo di rispondere alla crescente richiesta di flessibilità, Amazon si è impegnata per implementare nella sua divisione logistica una rimodulazione degli orari, ponendo al centro le esigenze di tutte le famiglie. Si chiama “Turno Famiglia” edà la possibilità a chi ha bimbi piccoli (fino ai 3 anni di età) di lavorare su un turno fisso, anzichè ruotare, e di scegliere quello più adatto in base all’apertura delle scuole o al lavoro del partner. Rossella, ingegnere meccanico, è mamma di due bambini e lavora presso il centro di distribuzione Amazon di Colleferro, in provincia di Roma, dove ricopre il ruolo di Operation Manager: “Mi è stata data fin da subito la possibilità di gestire la famiglia conciliandola con il lavoro: ho evitato i turni notturni, concentrando tutto solo durante il giorno. Questa flessibilità mi è stata di grande aiuto perchè, essendomi trasferita da poco, non avevo parenti a cui affidare mio figlio”. Significativa è la richiesta, espressa dal 54% delle intervistate, di un’estensione del congedo parentale retribuito rispetto a quello previsto per legge, attuato direttamente da parte del datore di lavoro. Un’azione concreta che Amazon ha adottato: tutti i dipendenti in Italia, infatti, possono usufruire di un congedo parentale esteso rivolto a tutte le coppie sposate, conviventi, omogenitoriali e di fatto, che prevede fino a 6settimane di assenza retribuita, per figli naturali e adottivi. L’estensione del congedo parentale in Amazon, inoltre, consente di integrare la copertura al 100% della maternità, rispetto all’80% garantito dallo Stato, l’assicurazione sanitaria e l’assistenza medica privata. Quanto sia essenziale un modello organizzativo flessibile capace di andare incontro alle esigenze di una neomamma lo testimonia anche Patricia, 36 anni e mamma di un bimbo di 3, che da 11 anni fa parte del team Amazon di Customer Service a Cagliari: “Quando sono rientrata dalla maternità ho chiesto e ottenuto un cambio di ruolo perchè volevo imparare aspetti nuovi del mio lavoro. La flessibilità e il supporto che ho trovato in Amazon mi hanno permesso di vivere questo periodo serenamente e senza pressione”.