Manovra stipendi, la Juve patteggia: solo ammenda
Sport
30 Maggio 2023
Manovra stipendi, la Juve patteggia: solo ammenda

Il Tribunale Nazionale dello Sport ha accettato il patteggiamento tra le difesa legale della Juventus e la procura della Federcalcio. Sarà ammenda, senza penalizzazione ulteriore di punti. Si tratta di 718.000 euro di multa. Restano i 10 punti di penalizzazione: la classifica resta invariata. Sul fronte del secondo filone, dopo quello inerente alle plusvalenza, udienza dedicata totalmente alla manovra stipendi che avrebbe potuto peggiorare ulteriormente la posizione bianconera, la Juve se la cava dunque con semplice ammenda: alla base del patteggiamento accolto dal tribunale il club stesso rinuncia ad ogni successivo ricorso, la vicenda sportiva si chiude così. Il patteggiamento è una possibilità, presente notoriamente pure nella giustizia ordinaria, che viene offerta alle difese. Quel che traspare dal comunicato del club è proprio ribadire che non si tratta di alcuna ammissione di colpa: “La società ribadendo la correttezza del proprio operato, ha ritenuto di accedere all’applicazione di sanzioni nel miglior interesse della società stessa, azionisti e stakeholders – si legge – un risultato certo, mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità”. Il titolo bianconero risale di conseguenza tra l’altro in borsa: a Piazza Affari guadagnato un 7% a 0.31 euro.

Si scosta dalla scelta bianconera invece l’ormai ex presidente, Andrea Agnelli, che scalciata la sua posizione andrà a processo il prossimo 15 giugno ancora davanti al Tribunale Nazionale: resta dunque calendarizzata quella data, una vera e propria mossa personale, che non ha voluto concepire alcun tipo di patteggio. L’unico dirigente della vecchia società che non ha voluto scendere e patti, a dispetto degli altri anche essi congedati con ammenda.

Prima di emettere la propria sentenza, il Tribunale dello Sport ha aspettato l’uscita delle motivazioni della Corte d’Appello federale sull’altro filone d’inchiesta bianconera, quello sulle plusvalenza e la ristabilita, ormai una settimana fa, penalizzazione in campionato stavolta ammontante a 10 punti di penalizzazione, verso cui i legali del club bianconero non presenteranno alcun ricorso. Juventus che resta dunque matematicamente in Europa: sarà almeno Conference League, per momentanea buona pace di Torino, Fiorentina, Monza e Bologna che continueranno fino all’ultimo respiro di Serie A evidentemente a combattere per l’ottavo posto, che in caso di squalifica bianconera significherebbe per loro realizzare sogni europei. Ma a questo punto il calcio italiano passa la palla all’Uefa e Ceferin stesso: sarà proprio l’organismo continentale a decidere e decretare se infliggere una squalifica (e quindi la sua durata) della Juventus dalle proprio competizioni, le coppe europee. Non è per nulla escluso che però l’Uefa possa prendersi tutto il tempo dovuto, e magari emettendo la sua sentenza soltanto prossima stagione: in questo caso per i bianconeri sarebbe ancora Europa, sì, tra Europa e Conference, ma significherebbe gran rischio, comunque vada la prossima stagione, quella che a Torino dovrà esser quella della rinascita, di dover rinunciare al gran sognato ritorno in Champions nel 2024. In questo caso, sarebbe agonia. Ma l’Uefa, ribadiamo, sembra vantar tutto tranne che l’intenzione di esporsi subito.