Clima splendido a Siviglia. Tifosi che continuano ad arrivare da ogni dove, tra Italia e Spagna. E col passare delle ore crescere trepida attesa e fermento altresì nella capitale, una Roma che si arresta, si ferma, tutta incollata ai teleschermi per una delle gare europee più importanti dell’intera storia giallorossa.

E qualcuno lascia trapelare quanto e come Dybala, recuperato e col gruppo già ieri a Trigoria per l’ultima rifinitura prima della partenza per Budapest, stia insistendo per giocare già dal primo minuto. Mou vorrebbe preservarlo: sa benissimo che è una gara che può durar pur stremanti 120 minuti, la qualità assoluta dell’asso argentino può far la differenza a gara in corso. C’è tentazione, certamente, ma sa bene che non può avere 90 minuti nelle gambe.

Tra gli altri reparti poche sorprese: tanta tanta esperienza, recuperata. Davanti a Rui Patricio agiranno Mancini e Smalling, spessore potente tornato al centro della retroguardia; il loro braccetto sinistro? Ibanez sembra insidiato da sorpresa e calma Diego Llorente. Sulle fasce niente Zalewsky: esperienza Celik e Spinazzola. Mediana altresì rocciosa: si ricompone Matic-Cristante, missione arginare qualità dei trequartisti andalusi. Ballottaggio tra El Sha e Dybala, Wjnaldum sembra possa partire dalla panchina, Pellegrini a galleggiare tra le linee, davanti unico perno Tammy Abraham, chiamato a far valere la sua esperienza internazionale e riscattare una stagione al di sotto delle aspettative proprio nella notte più importante dell’anno giallorosso, quella di Budapest.