FROSINONE – Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito martedì scorso da un detenuto all’interno del carcere di Frosinone presso la Nona sezione. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“Un poliziotto è stato aggredito da un detenuto presso la Nona Sezione – comunicano Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia, dirigenti del Sappe – sembra addirittura che il detenuto gli avrebbe rotto un lettore cd sulla testa, provocandogli escoriazioni e un vistoso bernoccolo. Il tutto solamente perchè non voleva attendere il proprio turno per parlare con i volontari della Caritas. La cosa peggiore è che il soggetto si era reso giá protagonista di eventi violenti addirittura nei confronti dell’ispettore coordinatore di reparto, ma nessun provvedimento era stato adottato da parte della Direzione affinchè gli operatori fossero tutelati da costui. Alcuni giorni fa aveva addirittura mandato in frantumi il vetro blindato del corpo di guardia dell’agente addetto alla vigilanza, utilizzando un attrezzo sottratto alla palestra della sezione. L’agente è stato costretto a interrompere il servizio per ricorrere alle cure dei sanitari, e anche emotivamente era molto turbato. Nonostante il detenuto sia recidivo nei fatti violenti, non è mai stato spostato di Sezione”.
I sindacalisti del Sappe denunciano:”Questa è una grave colpa della Direzione di Frosinone, che nonostante tutto continua a sottovalutare determinate situazioni a discapito del personale. Che alla Direzione di Frosinone non stia a cuore la sicurezza e il benessere del personale lo dimostra anche il fatto che, nonostante il 20 aprile sia stato concordato con le Organizzazioni Sindacali il piano feriale estivo 2023 per il personale di Polizia Penitenziaria che prevede l’inizio il primo giugno, ad oggi non è stata ancora effettuata l’esposizione della pianificazione feriale, creando grave disagio tra tutto il personale e le loro famiglie”. Per Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sappe, “quanto accaduto a Frosinone dovrebbe far capire ancora di piú come e quanto è particolarmente stressante il lavoro nelle carceri regionali per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti che svolgono quotidianamente il servizio con professionalitá, zelo, abnegazione e soprattutto umanitá, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”. Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime vicinanza e solidarietá al poliziotto rimasto contuso a Frosinone: “La situazione è sempre piú critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al piú presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.


