Ultima notte, ultime emozioni, ultimi verdetti. Stasera calerà a tutti gli effetti il sipario sull’edizione 2022/23 del campionato di Serie A. Tempo di bilanci, abbracci, saluti, addii. Come quello del Maradona, pronto a salutare nell’anticipo delle 18.30 il Napoli campione d’Italia, pronto soprattutto a congedare uno dei tecnici entrato non solo nella storia del clubma soprattutto nel cuore dei partenopei, Luciano Spalletti, che lascerà la città dopo settimane di ovazioni e tributi. Sarà l’ultima festa azzurra stagionale di uno Scudetto straordinario e strameritato, la storia di un’impresa che verrà ricordata nei decenni. Storia nella storia, sarà l’ultima in A dell’ultimo dei mohicani di bomber delle più antiche e romantiche generazioni: Fabio Quagliarella, che chiuderà proprio al Maradona, davanti alla sua gente. Alle 21 ultimo pokerissimo di gare. Decisi, complice nuova penalizzazione juventina e scelta della nuova società di patteggiare senza riarrangiare alcun ricorso accettando di fatto la decisione del Tribunale Nazionale dello Sport, i primi 4 posti: Lazio, Inter e Milan disputeranno la prossima edizione di Champions. Restano aperti i verdetti europei dal quinto al settimo posto: due in Europa League, una in Conference. Juve ad Udine, tra mille saluti e fine di un’era: in attesa di stabilire il futuro di Max Allegri, stasera con ogni probabilità giocheranno l’ultima partita in bianconero gente del calibrio di Di Maria, Rabiot e Paredes. L’Atalanta conduce la corsa a 61 lunghezze, Roma a 60, Juventus a 59 lunghezze. I bergamaschi, in attesa di comprendere se il pluriennale ed ormai storico matrimonio con Gasperini proseguirà o sarà destinato a titoli di coda (fumata grigia tra le parti in settimana) chiudono l’annata padroni del loro destino in casa col Monza. Riconquistare l’Europa, dopo l’anno di transizione chiuso 12 mesi fa, resta sintomo della storica bontà del lavoro del Gasp a Zingonia. Padrona del suo destino in chiave Europa League è la stessa Roma di Mourinho, i cui destini si intrecciano però con una delle due protagoniste del verdetto più rovente di quelli attesi: l’ultimo posto salvezza e conseguentemente l’ultima retrocessa. Sarà infatti duello a distanza tra Spezia e Verona. I giallorossi, davanti all’ennesimo tutto esaurito all’Olimpico, affronteranno proprio gli spezzini di Semplici, l’obiettivo è solo uno: chiudere bene la stagione, ringraziare ed abbracciare il popolo romanista e digerire, soprattutto, la delusione di mercoledì, quella di Budapest, che scotterà eccome, per tanto tempo. Accettato con dolore calcistico il fatto di non giocare la prossima Champions, Mou, che vuol restare ancora coi suoi ragazzi, ambisce almeno a riconfermarsi in Europa League, senza tornare in Conference, che sarebbe chiaramente un passo indietro. Davanti a loro proprio lo Spezia, avversario storicamente insidioso, a caccia disperata di punti salvezza. Tra tensione e radioline occhi puntati su San Siro, dove lo stesso Milan già qualificato alla prossima Champions saluterà i suoi tifosi galvanizzato dal rinnovo di Rafael Leao, sì, ma affronterà l’Hellas Verona, la diretta concorrente spezzina, per l’appunto. In questo caso entrambe a 31: due gare contro due grandi, una chiaramente con più stimoli di classifica dell’altra. Non è minimamente impensabile ipotizzare un finale a pari punti: in questo caso niente più scontri diretti o differenza reti, sarà tempo di spareggio salvezza, come 20 anni fa. L’ultimo fu proprio Reggina-Atalanta, datato giugno 2003. 90 minuti, due città e due tifoserie col fiato sospeso. A San Siro senz’altro Zlatan Ibrahimovic, ma non in campo: ancora ai box, in attesa di decretare il suo futuro. Che comunque non sarà in rossonero: alla fine del match prevista una cerimonia, in cui l’eterno campionissimo svedese saluterà per l’ultima volta il popolo milanista. Tornando nella lotta per quinto e sesto posto, se Atalanta e Roma sono padrone del loro destino per la caccia alla prossima Europa League con una Juve che insegue al settimo posto, va sottolineato che, in caso di squalifica Uefa dalle prossime competizioni europee, proprio nerazzurri e giallorossi sarebbero già certe del loro piazzamento nell’Europa del giovedì più prestigiosa. In Conference andrebbe l’ottava. Chiaramente il Torino se la Fiorentina dovesse vincere a Praga e coronare il sogno europeo 2022/23. L’ultima gara, quella mediaticamente e classifica alla mano meno rilevante, è quella del Via del Mare. A Lecce festa salvezza, una salvezza già conquistata col successo di Monza: arriva il Bologna di Motta, tra le rivelazioni del nostro campionato, felsinei che però non possono più ambire all’ottavo posto, in quanto aritmeticamente impossibilitati a raggiungere la Fiorentina. Previsti gol e spettacolo, con libertà: la possibilità di esprimere liberamente il proprio talento senza tensioni, oneri o pressioni di classifica. Stasera l’ultimo atto: 6 gare, Napoli alle 18.30, tutte le altre come detto alle 21. Poi game over. Forse. Perchè la sfida a distanza tra Verona e Spezia, due tifoserie mai troppo amiche per vecchie storie/scorie risalenti a playoff di B 2006/2007, potrebbero ritrovarsi nelle prossime settimane. E allora sì che da quelle parti sarebbero notti insonni.


