logo
    Cronaca
    8 Giugno 2023
    Andosilla a Civita: la carenza di medici mette a rischio l’ambulatorio di diabetologia

    di Simona Tenentini

    CIVITA CASTELLANA – Ambulatorio di diabetologia all’Andosilla di Civita Castellana a rischio.

    I rumors si fanno sempre più insistenti e, nell’ambiente, cresce la preoccupazione per il progressivo smantellamento dell’ospedale.

    Secondo le previsioni della normativa nazionale, per 0,25 unità di posto letto deve essere presente un medico.

    Attualmente,  l’ U.O. Medicina del nosocomio civitonico ha una capienza di 30 posti letto, e, di contro, una presenza di solo cinque medici.

    I conti sono presto fatti: rispetto agli 0,25 x30= ossia 7,5 medici più il primario che dovrebbero prestare servizio ce ne sono tre in meno.

    La situazione è ancora più grave poichè non si è ancora provveduto alla nomina di un primario, ossia un medico, in posizione dirigenziale che ha la responsabilità di un reparto.

    “Una tale carenza di personale  – denuncia Mario Perazzoni segretario Cisas – incide pesantemente sulla turnistica e sulla conseguente apertura degli ambulatori, poichè il fabbisogno calcolato deve essere integrato così da raggiungere il numero minimo di 8 dirigenti per il reparto e due unità per gli ambulatori.

    Nei mesi addietro – prosegue – gli ambulatori aperti con presenza medica erano: 5 giorni settimanali per il diabete in orari di mattina dalle 9 alle 14 e uno in orario pomeridiano dalle 13 alle 18;

    1 giorno a settimana per le Demenze senili in orario dalle 9 alle 14;

    1 giorno a settimana per la Cefalea in orario dalle 9 alle 14.

    A fronte di questa grave carenza di sanitari, l’ambulatorio delle Cefalee è stato trasferito a Viterbo così come pure quello delle Demenze, una situazione che costringe anche persone anziane a spostarsi.

    Il rischio concreto e ventilato da più parti è che anche l’ambulatorio di diabetologia sia presto destinato alla stessa fine, subendo una drastica riduzione degli orari con soli tre giorni a settimana.

    Un’ipotesi da scongiurare fortemente, visto l’elevato numero di pazienti diabetici presenti sul territorio ed i già elevati tempi di attesa per le visite periodiche in questo ambulatorio che, attualmente si attestano a circa sei mesi.”