Una candidatura che col passare delle ore sembrava potesse prendere sempre più piede. Una candidatura che alla fine, sorprendentemente, ha preso piede eccome, sbaragliando la concorrenza. Evidentemente è scattata la scintilla umana tra allenatore e presidente, che ha preso chiaramente la decisione definitiva. E mentre l’Italia calcistica era tutta rivolta alla Nazionale, comunicato e tweet ad annunciarne l’ufficialità: Rudi Garcia è il nuovo allenatore del Napoli campione. Rispolverato. Se vogliamo, a questi livelli, riesumato. Perchè dopo la Roma, dopo la doppia esperienza in Francia tra Lille e Marsiglia tutt’altro che fertile come quella di Lille, che gli valse la chiamata giallorossa, la sua carriera prese destini certamente molto lontani dai successi che si pensavano 10 anni fa. L’esperienza in Arabia con l’ultimo esonero, anche lì, che sembrava porre definitivamente fine ad un certo tipo di carriera, quantomeno ad un certo livello.
Fino a ieri sera, e quel tweet spiazza tutti di ADL: “Ho il piacere di annunciare che, dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli. A lui il più sincero benvenuto e un grande in bocca al lupo!”. Ovviamente esulta Rudi, che replica così: “Che piacere sposare il progetto del Napoli. Che piacere tornare in Italia. Sono motivato e ambizioso ora come non mai per continuare a portare in alto i colori dei Campioni d’Italia”.
Si intrecciano dunque ancora i destini di Rudi e della Serie A, campionato che riabbraccia 7 anni dopo quelle due stagioni e mezza a Roma. Si intrecciano in maniera incredibile, nelle storie di vita e dei destini, le strade di Rudi e Luciano, che ne prelevò con successo panchina nella Capitale proprio 7 anni fa e adesso accade sorprendentemente l’evento opposto. Ma come sempre il lavoro di Luciano è straordinariamente sopraffino: la missione stavolta sarà protrarlo. Ereditarne la bontà di campi di calcio fertile, quelli di Castelvolturno. Non sarà semplice, nel tempo. Contratto biennale con opzione per la terza stagione. La missione è continuare a crescere in Europa e mantenersi ad un certo livello: sempre Champions, sempre lassù. Col passare delle ore si defilava Gualtier, mentre Luis Enrique e Benitez forse mai effettivamente candidature decollate. ADL colpisce ancora in maniera cinematografica: va a prendere l’allenatore straniero, stavolta quello meno blasonato. Sarà la mossa giusta? Con Giuntoli al passo d’addio, stavolta sembra veramente soltanto esclusivamente una sua personale decisione.
