Sarebbe dovuto tornare in gruppo il 12 luglio. Oggi. Questa la data designata dal nuovo mentore del Chelsea, Mauricio Pochettino, per quelli che a giugno sono stati impegnati nei rispettivi match con le proprie nazionali. Sarebbe. Condizionale. Un condizionale divenuto condizionale passato. Lukaku, di comune accordo con la società, non s’è presentato. Malgrado l’investimento di due estati fa, la storia è finita: non si sopportano più, tra club e calciatore. Romelu che vuole solo l’Inter, per questo avrebbe tra l’altro stoppato sul nascere qualsiasi interessamento arabo. Il Chelsea vuole venderlo, l’Inter vuole riprenderlo, lui vuole solo l’Inter. C’è solo un problema: i Blues non vogliono svenderlo. Per questo ancora contrattualmente resta giocatore dei londinesi. Una parentesi, l’ennesima fallita in Premier della sua carriera, che sogna di chiudere il prima possibile. L’Inter, tra l’altro, perso Dzeko, ha bisogno di un centravanti. Nuovo semplice prestito ipotesi stavolta non percorribile. E per carità, il Chelsea ha giustamente tutte le sue ragioni. Per questo chiede 40 milioni per chiudere l’operazione. Marotta e Ausilio hanno provato a bussare nei giorni scorsi soltanto con 25: l’impressione è che l’accordo tra tutte le parti in causa possa un giorno arrivare sui 30/35 su cui lavorare coi bonus. L’Inter perso Brozovic ha bisogno di annunciare l’uscita di Onana: poi dovrà tuffarsi sui portieri, solo successivamente valuterà quanto cash necessiterà per Lukaku. Quindi ecco: per quanto le carte in tavola desiderino tutte la stessa soluzioni, non sembra opportunità dei prossimi giorni. Ci vorrà più tempo. L’Inter preparerà l’offensiva ma sarà prestito con obbligo a determinate condizioni e chiaramente pagamento dilazionato negli anni. L’accordo tra Inter e Lukaku c’è già: pronto un quadriennale. Ma prima devono incastrarsi diversi fattori.