di Simona Tenentini
MONTEFIASCONE – A Montefiascone la vicenda del festival Caffeina travestito da Panorami si fa sempre più intricata.
La mirabile rassegna culturale, che si svolta dal 30 giugno al 2 luglio, ha richiesto un impegno economico di 25.000 euro, cifra suddivisa in 20000 euro richiesti alla Regione e 5000 euro stanziati dal Comune.
Con specifica delibera del 17 maggio 2023, l’amministrazione montefiasconese ha approvato la richiesta di finanziamento da inoltrare al Consiglio regionale:
“Di approvare il progetto denominato “FESTIVAL PANORAMI 2023” e i relativi allegati n.1 e n. 2 – scheda progetto, per la richiesta di finanziamento di € 20.000,00 da inoltrare al Consiglio Regionale del Lazio; Allo scopo si dichiara: la conformità del progetto all’Allegato A in applicazione al “Avviso per la concessione di contributi economici a sostegno di iniziative idonee a valorizzare sul piano culturale, sportivo, sociale ed economico la collettività regionale, da realizzarsi nel periodo compreso tra il 1°luglio 2023 e il 15 settembre 2023” ai sensi del “Regolamento per la concessione di patrocini e di contributi da parte dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale” Allegato A alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 13 settembre 2022, n. 127.
Che il costo complessivo del progetto è di € 25.000,00 Che per il medesimo progetto non sono stati richiesti altri finanziamenti; di subordinare la realizzazione del progetto al finanziamento del medesimo;
Che laddove finanziate dal Consiglio Regionale del Lazio, le attività verranno cofinanziate per una quota di € 5.000,00 a carico dell’amministrazione comunale a valere sul bilancio di previsione dell’anno 2023 e corrispondenti complessivamente al 20% del costo totale del progetto);”.
Nella delibera del 27 giugno del Consiglio regionale, l’amara sorpresa: tra i comuni ammessi a finanziamento, Montefiascone non compare, quindi zero euro concessi a fronte dei 20000 richiesti.
Come si chiede anche il consigliere azzurro Paolo Manzi, il primo a denunciare la vicenda, a questo punto la domanda sorge spontanea: visto che il festival si è svolto ugualmente chi pagherà per i contributi richiesti e non ottenuti?
20.000 euro non sono uno scherzo e, a fronte di contratti firmati e lavori eseguiti sulla base di un progetto che si dava già vincente per scontato qualcuno dovrà pur rispondere in termini economici.
Alla sindaca De Santis l’ardua sentenza.

