ROMA – Era molto conosciuto nella capitale Maurizio Di Quinzio, il romano di 68 anni disperso sulle montagne del Fruili Venezia Giulia e ritrovato privo di vita dopo una intera giornata di ricerche.
La morte di Di Quinzio arriva in una giornata nera per gli escursionisti. Dall’uomo in difficoltà soccorso nel pomeriggio di ieri nella Valle del Bove, nei pressi della Lapide Malerba, sul versante sud dell’Etna, all’escursionista rimasto bloccato per un forte colpo di calore nei pressi della vetta del monte Circeo e tratto in salvo dal Soccorso Alpino e Speleologico Lazio – Cnsas. Per proseguire con un ferimento in Trentino e con il malore per un altro escursionista sulle Alpi Apuane.
Dalle ricostruzioni fatte sembra che Di Quinzio stesse percorrendo il Cammino Celeste sui monti del Friuli quando a un certo punto avrebbe preso il sentiero sbagliato e sarebbe precipitato su terreno impervio.
Le ricerche sono iniziate sabato sera, dopo l’allarme lanciato da un altro escursionista. Coinvolti anche Protezione civile, i soccorritori della stazione di Udine del soccorso alpino, con unità cinofila, e guardia di finanza. Nella mattina di domenica, purtroppo, il ritrovamento del corpo senza vita del 68enne in un canalone, in territorio di Lusevera.

