Sostenibilità e competitività. Gli anni complicati appena passati si fanno sentire, eccome. Specialmente l’ultima stagione. Per questo Giuntoli, appena arrivato, uomo giunto per ricostruire la Juventus. Una Juve che non può più esser quella di 5 anni fa, pluricampione d’Italia all’assalto d’Europa, azienda capace di conquistare Cristiano Ronaldo. Oggi è tutto diverso: ci sono conti da mettere a posto. Serve bagno d’umiltà, pur con la segreta convinzione d’esser Juve. E quando sei Juve, devi sempre ambire al massimo, nonostante tutto. Ma per una società che ha cambiato tutto, dai vertici ai dirigenti, serve ripartire da zero. Lui lo sa. E predica esattamente questo. Ci vorrà tempo per allestire un percorso virtuoso. Adesso ci vuole pazienza, stare calmi, perchè poi sarebbe tutto più semplice: “Tornare ad essere competitivi e sostenibili. Il mondo va in questa maniera: prima dobbiamo dar occhio ai conti, per poi tornare ad essere competitivi in Italia e nel Mondo. La mia prerogativa è quello di poter far molto, tanto, esattamente con quello che ho a disposizione. Lo faccio da sempre, ne parla la mia carriera, l’ho dimostrato negli anni. E cercherò di farlo naturalmente in un club così prestigioso come la Juve. Dobbiamo trovare un equilibrio tra sostenibilità e competitività, la quale si ottiene con talento, gioventù ed esperienza: dobbiamo miscelare ben questi aspetti. Il mio arrivo non deve essere un evento, deve essere un percorso. Questa non è il progetto di Giuntoli, è il progetto della Juventus”. Punto fermo, nonostante voci chiacchierate, resta Massimiliano Allegri. “Parlo con lui tutti i giorni, non mi ha chiesto sinceramente alcun calciatore, resta contento della squadra e crede fortemente che dobbiamo proseguire quel progetto giovani decollato nel percorso Under 23, tanti fatti debuttare passata stagione. Crede che questa squadra abbia grandi margini di miglioramento. Tutte le decisioni vengono sempre condivise. L’anno scorso, anno straordinariamente complicato: Allegri è stato l’ideal condottiero, uno con la sua qualità. Pensiamo sia ancora in grado di portare avanti questo percorso proprio per le sue grandi qualità. Per ottenere grandi risultati ci vogliono talento, mentalità e disciplina: sono strasicuro che Allegri sia il più talentuoso di tutti”. E poi i singoli, tra entrate e cessioni. Pogba verso la permanenza, Chiesa o Dusan partono solo per offerte folli. Al momento il mercato in entrata è fermo: serve prima cedere. Quantomeno piazzare esuberi. “Sono molto contento: ho davvero avuto un’accoglienza straordinaria da tutti i settori del club. Tutti a gran disposizione, senza contare aver notato e trovato qualità incredibile sotto ogni fronte. Ambiente straordinario, grandi competenze da parte di tutti. Io sono appena arrivato, ma il club s’è già mosso a giugno in maniera straordinaria: tra la conferma di Rabiot, uno dei centrocampisti più forti del mondo, l’arrivo di un Weah dalla grandissima prospettiva e grandissimo talento, in più ha riscattato Milik. Gran parte del mercato in entrata è stato fatto. In questo momento abbiamo tanti calciatori e specificatamente per questo periodo è terminato: dobbiamo razionalizzare la rosa. Priorità in uscita. Mettere chiarezza e dettare una linea. In questo momento trattiamo Zakaria e Arthur con un paio di club. McKennie può restare, per Bonucci cerchiamo soluzione ma ancora non ne è arrivata alcuna di suo gradimento. Noi puntiamo fortissimo su Chiesa, Vlahovic, Milik e Kean. Ma ovviamente, tornando al discorso precedente, se dovessero arrivare proposte folli, perchè ribadiamo dobbiamo tener d’occhio il bilancio, ci siederemo ad ascoltarle. Non è un segreto che dobbiamo dare una sistematina ai colpi. Per offerte irrinunciabili, ci dobbiamo pensare. Ma tecnicamente puntiamo forte su di lui. Lukaku? Io e Manna, di mestiere, dobbiamo prendere informazioni su tutti. Pogba? Situazione chiara, annata travagliata alle spalle, vanta grossa volontà di tornar lui e chiaramente lo aspettiamo perchè può diventare fondamentale per noi: esperienza, qualità, conosce l’ambiente, può trascinare i tanti ragazzi che abbiamo”.

