Tre bimbi annegati in piscina in pochi giorni: come evitare altre tragedie simili
Cronaca
19 Luglio 2023
Tre bimbi annegati in piscina in pochi giorni: come evitare altre tragedie simili

di Simona Tenentini

CIVITA CASTELLANA – Dopo gli attimi di angoscia per la bimba di Civita Castellana che stava quasi affogando nella piscinetta in balcone e fortunatamente è riuscita a salvarsi, si moltiplicano, in tutta Italia, tragedie analoghe.

Qualche giorno fa, a Taurisano nel Leccese, un bambino di due anni è morto annegato dopo essere caduto in una piccola piscina piena d’acqua. Inutili i tentativi di soccorso del personale del 118, purtroppo per il piccolo non c’è stato nulla da fare.

Sabato scorso l’ennesimo dramma nel Vicentino, a Cavazzale.

In questo caso l’annegamento del bimbo di due anni è avvenuto per una fatale disattenzione in una piscina vera e propria, con bordo a sfioro.

Il piccolo si è allontanato dai genitori e, avvicinatosi troppo al bordo è scivolato cadendo in acqua. Anche per lui non c’è stato niente da fare.

La settimana scorsa un’altra vittima: Francesco Pioppi, di quasi tre anni, annegato nella piscina montata nel giardino di casa alle porte di Sant’Antonio in Mercadello, frazione del comune di Novi, nel modenese.

Una vera e propria ecatombe, che vede stroncate giovanissime vite in qualche manciata di secondo.

Tragedie terribili che segnano a vita anche i familiari, dilaniati dai sensi di colpa e privati di figli piccolissimi a volte per disattenzioni di pochi minuti.

Su AmicoPediatra i consigli per cercare di evitare simili drammi, insieme a qualche dato:

Come prevenire il rischio di annegamento

A volte un principio di annegamento si risolve  con un grosso spavento e qualche disturbo transitorio ma l’annegamento è un pericolo molto serio che non va MAI sottovalutato dai genitori: l’annegamento è la seconda causa di morte nella fascia di età tra 1 a 14 anni; buona parte di coloro che sopravvivono all’annegamento presentano danni neurologici per tutta la vita; un semi-annegamento, anche se non porta a conseguenze gravi, ha comunque un effetto irritante sulle vie aeree per effetto dei liquidi inalati (sale, cloro, sapone) e porta ad una ‘intossicazione” dovuta alla gran quantità di liquido ingerita.

Ricordatevi che tutti gli specchi d’acqua (anche una vasca da bagno o una piccola piscina gonfiabile) sono pericolosi: ad un bambino bastano pochi centimetri d’acqua per annegare!

la maggior parte degli annegamenti avviene in presenza dei genitori o comunque di un adulto: la capacità di sorveglianza “attiva” (che significa non perdere mai di vista il bambino) è a volte limitata da distrazioni (in particolare lo smartphone): ad un bambino bastano 10 secondi di tempo per annegare! l’annegamento è spesso silenzioso: un bambino che sta annegando difficilmente si agita e chiede aiuto.

La sensazione di paura e la fatica per cercare di restare a galla non consentono al bambino di urlare o fare segni per richiamare l’attenzione: spesso ci si accorge che il bambino sta annegando quando è ormai troppo tardi per prestare soccorso.

Ecco alcune regole che è bene osservare sempre scrupolosamente per prevenire il rischio di annegamento. Insegnate ai vostri bambini a nuotare Appena possibile, insegnate ai vostri bambini a nuotare.

Alcune piscine organizzano corsi di acquaticità e nuoto anche per bambini molto piccoli, anche se un bambino non impara a nuotare prima dei 4 o 5 anni. Ma attenzione, anche i bambini che sanno nuotare devono essere sempre supervisionati quando sono in acqua. Proteggete sempre gli accessi alla piscina

Che si tratti di una piccola piscina gonfiabile o di una grande piscina interrata, assicuratevi sempre che l’area della piscina non sia raggiungibile dal bambino in caso si sottragga alla vostra attenzione. Proteggete l’area piscina con apposite protezioni (reti o cancelletti) che non consentano di essere scavalcate dal bambino. Quando non in uso, togliete dalla piscina giochi e gonfiabili, in modo che il bambino non sia attratto verso la piscina.

Se siete in vacanza in un luogo dove è presente una piscina, verificate sempre che l’area non sia accessibile dal bambino in autonomia. Supervisionate sempre le attività in acqua I genitori devono sempre supervisionare (o delegare la supervisione ad un adulto responsabile) le attività in acqua dei propri figli. Supervisionare significa non avere alcuna distrazione per tutto il tempo in cui i bambini sono in acqua: non bisogna utilizzare lo smartphone, leggere, assentarsi neppure per pochi istanti.

Questa regola vale anche quando è presente un servizio di salvataggio (bagnino). Non affidate questo compito a persone che non riteniate completamente responsabili (ad esempio fratelli maggiori ma non ancora adulti). Se accompagnate il vostro bambino a casa di amici o parenti dove è presente una piscina, verificate che vi siano adeguate condizioni di sicurezza per lasciare il bambino.