Calcio italiano in lutto totale: s’è spento Carlo Mazzone, leggenda di generazioni
Sport
19 Agosto 2023
Calcio italiano in lutto totale: s’è spento Carlo Mazzone, leggenda di generazioni

Leggendario. Idolo di generazioni e generazioni. Idolo e punto di riferimento, se vogliamo iconografia, di un calcio italiano che non c’è più. Erano gli anni 80, poi i 90, poi fino agli anni 2000. Uno dei tecnici da record per maggior numero di presenze in Serie A non c’è più. All’età di 86 anni s’è spento Carlo Mazzone, ex storico tecnico di Roma, di cui è sempre stato tifoso e sostenitore, ma non va mai dimenticato Cagliari, Bologna, Perugia e Bologna. Allenatore amato da Beppe Signori ma soprattutto da modelli assoluti e tra i calciatori più forti della storia del calcio come Francesco Totti e Roberto Maggio, che ne apprezzarono sin dai primissimi istanti insieme naturalità, semplicità. Nacque legame vero. Fu il primo tecnicamente a costruire Pirlo regista basso su insegnato di Guardiola, buon Pep che, ai suoi ultimi anni da calciatore, scelse Brescia proprio per lui. Tecnicamente ai tempi descritto dai più come uno già all’avanguardia, malgrado una carriera in provincia. In provincia, sì, per lo più sì, ma all’interno di una Serie A che ai tempi ricopriva il ruolo di NBA del Football planetario. Ogni squadra aveva campione, ogni campione sceglieva lui. Indimenticabile la corsa sotto al settore ospiti atalantino dopo un Brescia-Atalanta 3-3, propiziato proprio da rimonta e doppietta targate Roberto Baggio. Proprio nemmeno un anno fa per coronarne gesta, carriera e connotati umani arrivò uno splendido film su Amazon Prima Video, un film di meravigliosi tributi di grandissimi campioni del mondo dello sport che hanno voluto partecipare per descriverne e narrarne aneddoti mai dimenticati. Dai siparietti e le descrizioni di Totti fino a tutti gli altri. Lui, romano e romanista, lascia un eredità di enorme umanità. Sui social sono arrivati i primi saluti, calorosi e commossi, di tutti i club che hanno avuto il privilegio di assumer prima e lavorare poi con questo fuoriclasse d’umanità. Genuino, umano, iconografico: addio Carletto.