Ancora Carmona. Ancora la stella Carmona. Decisiva, tremendamente decisiva. La stessa che qualche giorno orsono decise la semifinale con la Svezia va a decidere e timbrare anche il risultato finale della finale di Coppa del Mondo di un calcio femminile che ha conquistato tutti, tra grandi emozioni, ribaltamenti, a tratti tracce di gran Football. Alla terza partecipazione iridata in assoluto, le furie rosse battono l’Inghilterra: la finale finisce 1-0 nonostante il rigore sbagliato da Hermoso in piena ripresa, la Spagna è campione del mondo del calcio femminile. Festeggia la grande regina Letizia, festeggia la figlia. Il successo e il mondiale di Aitana, elegantissima centrocampista del Barcellona, calciatrice coi fiocchi adesso definitivamente consacrata dalla manifestazione iridata. Ed è la stessa rivincita del commissario Jorge Vilda, dopo quello che qualche mese orsono dovette subire: ammutinamento di calciatrici che ne chiedevano testa ed esonero, ai tempi evidentemente considerato mentalmente tecnico pesante e pericoloso. Quantomeno così venne descritto. Niente di tutto ciò. Lontanissimi ricordi: oggi sembra passata una vita intera. Perde l’Inghilterra campione d’Europa in carica, perdono le leonesse, per quella che sarebbe potuta esser la pagina che avrebbe definitivamente consacrato il movimento del calcio britannico femminile. Onore ai vincitori ma se c’è qualcosa che la stessa competizione ha continuato ad insegnare è lo stesso onore ai vinti dopo un mondiale straordinario, mai domi fino alla fine. Ne usciamo male solo noi italiani: fallimento totale delle azzurre uscite già settimane fa ai gironi malgrado premesse e tante tante aspettative. Ne esce alla grande l’Australia, indipendentemente dalla sconfitta in semifinale e quella nella finalina vinta dalla Svezia per la medaglia di bronzo. Ne esce alla grande perché la manifestazione iridata, tenutasi proprio tra Australia e Nuova Zelanda dall’altra parte del globo terrestre, ha conquistato gente, movimento e prime pagine australiane. Soltanto ciò che può fare lo sport, soltanto ciò che può fare il Football.
