Decolla la settimana internazionale per le qualificazioni ad Euro 2024. Gironi e raggruppamenti chiamati ad entrare nel vivo con tante nazionali chiamate a metter fieno in cascina se non già ipotecare un posto alla più prestigiosa competizione continentale in programma il prossimo giugno, competizione che vedrà l’Italia chiamata a difendere il titolo conquistato a Wembley tre anni fa. Ad aver già ipotecato il suo posto tra le favorite c’è senz’altro la Francia, che ieri sgancia il pokerissimo e vola a quota 15 su 15 di fatto sterminando il suo girone. Battuta pure l’Irlanda, 2-0 a Parigi, sblocca Tchouameni prima che Thuram elevi il suo momento d’oro, chiudendo ad inizio ripresa definitivamente la gara. Storia nella storia, l’interista è subentrato a Giroud: apprensione per le condizioni del rossonero ad una settimana dal derby della Madonnina. Nello stesso girone prova a rimettere le cose al loro posto anche l’Olanda che batte 3-0 la Grecia chiudendo la pratica già entro l’intervallo: a segno De Roon, Gakpo e Wout Weghorst. Decisamente più equilibrato il gruppo E dove la Polonia approfitta del turno favorevole e batte 2-0 le Far Oer, ma in testa resta sempre la Repubblica Ceca nonostante l’1-1 con l’Albania. Nel G c’è invece da registrare il colpo esterno dell’Ungheria col suo 2-1 in Serbia in un rovente derby tutto balcanico, con la formazione di Marco Rossi che continua a crescere e vola in solitaria in testa al girone: un progetto decollato anni fa, un movimento calcistico salito in maniera rilevante. Nell’altra gara 2-2 tra Montenegro e Lituania, risultato che permette alla Serbia di conservare con discreta tranquillità la seconda posizione. Nel gruppo H, quello a 6 squadre, netto poker della Danimarca sul piccolo San Marino, ma in testa resta sempre la Finlandia che strappa in Kazakistan altri tre punti pesantissimi per continuare a nutrire quel sogno chiamato primo posto del girone e quindi biglietto per Euro 2024. Stasera in campo altre grandi come Spagna, Croazia e Portogallo. Solo sabato sarà invece la prima volta della nuova Italia targata Luciano Spalletti.
