Dopo Flick, salta un’altra panchina internazionale. La sosta per le nazionali non è costata cara soltanto all’ex tecnico della Germania, ma pure al commissario tecnico della Polonia. O meglio, l’ormai ex, anche lui. Dopo soli nove mesi di gestione, Fernando Santos è stato sollevato dall’incarico di allenatore della nazionale polacca. Non poteva chiaramente bastare il successo per 2-0 sulle Far Oer della settimana scorsa: serviva il bis, scontro diretto, trasferta in Albania. Così non è stato: Polonia sconfitta 2-0, Santos esonerato. Sole 3 vittorie, di cui soltanto 2 nelle gare ufficiali di qualificazione ai prossimi Europei, in sei gare disputate da commissario tecnico in Polonia: tre gravose sconfitte per un ruolino di marcia decisamente al di sotto delle aspettative. La prima vera esperienza negativa dopo tanti tanti anni per il navigato tecnico portoghese: con la Grecia aveva fatto bene, col Portogallo egemonia di quasi 10 anni fa, fino all’Europeo del 2016 e la Nations League del 2019. Due successi che hanno riscritto storia e connotati contemporanei della nazionale lusitana, per largo tempo definita bella e incompiuta, soprattutto ai tempi degli inimitabili Luis Figo e Manuel Rui Costa. Un grande lavoro e gran fucina di talenti fino alla sfortunata parentesi di Qatar 2022, dove ha pagato scelta tecnica pesante come quella di riformulare per Cristiano un ruolo tutt’altro che di primordine. Ma il suo decennio in patria non è passato inosservato: disoccupato appena un mese, a gennaio nuovo commissario tecnico polacco. Fino a ieri, quando è finita la sua avventura da loro allenatore. Polonia in un girone ostico e complicato ma senz’altro favorita, chiara missione era quella di andare giocarsi l’Europeo nella limitrofe Germania. Non è fuori dai giochi ma si trova quarta a 6 punti, dietro l’Albania a quota 10 e la coppia composta da Repubblica Ceca e persino Moldavia a quota 8. La federazione ha dunque deciso un repentino cambio di rotta, per provare in extremis a raddrizzare un girone fin qui tutt’altro che incanalato sui giusti binari. Trapelano ancora pochi nomi su quello che sarà il nuovo allenatore: settimane decisive, a ottobre si ritorna già in campo. Non c’è tempo da perdere, la federazione lo sa. Ed il treno per gli Europei si allontana sempre di più.

