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    19 Settembre 2023
    Covid Italia, varianti Pirola e Eris sfuggono a test? Cosa dicono esperti

    (Adnkronos) – I tamponi covid funzionano con le nuove varianti Pirola e Eris? O il virus sfugge ai test, in particolare a quelli rapidi? “Per le nuove varianti del Covid 19, Eris compresa, il test antigenico resta valido”, spiega all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, spiegando che “qualche dubbio potrebbe esserci per Pirola perché con oltre 33 mutazioni di differenza rispetto a tutte le altre, si discosta dal punto di vista immunogenetico e risulta diversa da tutto il ‘brodo’ delle varianti fino ad ora emerse”.

    Per Ciccozzi un approfondimento scientifico sul tema è utile anche perché, sul piano clinico, “a livello di osservazione, non scientificamente provato, sono stati osservati casi di persone con sintomi tipici dell’infezione da Covid ma negativi al test antigenico”. Diverso il test molecolare “a cui sicuramente non sfugge nessuna variante”, sottolinea.

    In questo contesto, oltre alle necessarie valutazioni per capire se rispetto a Pirola il test antigenico può essere ancora valido, “il consiglio, in caso di sintomi, è stare casa al di là del tampone”. Ma resta anche importante, una volta usciti di casa dopo due o tre giorni, “l’uso della mascherina se si incontrano persone fragili e anziani”.

    “Ad oggi, pur nei limiti che già conoscevamo, di sensibilità, ma soprattutto di precocità nel dare la positività, risulta che gli attuali test possono dare un risultato comunque, nonostante la presenza di nuove varianti. Al momento non c’è un’evidenza scientifica su un’eventuale riduzione” di efficacia degli strumenti diagnostici più diffusi, spiega all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. Relativamente alla cosiddetta variante Pirola (BA.2.86), che più si differenzia per numero di mutazioni rispetto alle precedenti versioni di Sars-CoV-2, “può darsi” che ‘buchi’ i test, ma “ad oggi – ripete l’esperto – non c’è un’evidenza scientifica”.

    “La prevista ondata Covid autunnale potrà certamente creare pressione sul Servizio sanitario nazionale, soprattutto se sarà accompagnata da assenteismo dovuto ad operatori sanitari scarsamente vaccinati. Niente di paragonabile, però, con lo tsunami causato dalle prime ondate pandemiche. Nessun allarme, quindi, ma sorveglianza attenta della situazione”, dice all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento. “Sicuramente, in ogni caso, bisogna essere vigili”, ribadisce Lopalco.