
Salta la prima panchina in massima serie. Arriva il primo esonero di quel libro chiamato A giunto alla sua edizione e capitolo 23/24. Manca solo l’ufficialità ma di fatto Paolo Zanetti non è più l’allenatore dell’Empoli. Zanetti, nonostante 14simo posto e gran salvezza della passata stagione, paga un inizio di stagione complicatissimo. 4 sconfitte su 4: 14 gol subiti, solo uno messo a segno a referto. Risultato? Squadra ultima a zero punti, fanalino di coda. La sosta avrebbe dovuto invertire la tendenza dopo le prime tre sconfitte su altrettante gare giocate, una sosta dopo la quale la squadra era chiamata a sterzare. Così non è stato: è parsa spenta, molle. E quindi umiliata, demolita dalla Roma, con un 7-0 che fa ancora male, malissimo. Un 7-0 che ha decretato la fine dell’era Zanetti ad Empoli: la società non ho potuto più indugiare, immediato l’esonero, decisione definitivamente presa. Qualcosina già quest’estate s’era macchiato nel rapporto tra dirigenza e tecnico, soprattutto in sede di mercato. Zanetti lascia dunque Empoli dopo sole 4 giornate, piazza che seppe valorizzare il suo gran lavoro con doppia promozione di Venezia. Adesso invece le strade si separano. Finita male, amarezza azzurra. La società ha deciso di richiamare una vecchia conoscenza del calcio empolese: pronto a tornare Aurelio Andreazzoli, che storia nella storia l’ultima volta in panchina era proprio al Castellani, stagione 2021/22. Torna Andreazzoli e l’Empoli cerca di voltar pagina. Adesso una gara proibitiva come quella con l’Inter, poi un doppio impegno in cui gli azzurri dovranno cercare di portare a casa più punti possibili: non troppo Bologna, quella dopo, bensì quella prima, rovente scontro diretto interno con la Salernitana.