Il Napoli ritrova finalmente ossigeno. Parte bene la Champions degli azzurri, che dentro la roccia lusitana vincono in Portogallo e avviano nel migliore dei modi, quantomeno classifica alla mano, il loro raggruppamento: 2-1 al Braga. Ma quanti, quanti brividi. E tanti, troppi problemi. Buon Napoli nel primo tempo, che ritrova un minimo di trame e che avrebbe meritato di sbloccarla prima. Invece tanto per cambiare ci pensa uno dei fluidificanti più forti e tatticamente moderni d’Europa: capitan Giovanni Di Lorenzo, che al tramonto della prima frazione porta avanti gli azzurri. Nella ripresa però il netto calo, fisico. E questo è preoccupante. La preparazione di Rudi non è certamente quella spallettiana. Si vede ed è un campanello d’allarme. Garcia perde lo stesso Rrahmani e dovrà risistemare una difesa che qualche mese fa ha perso lo stesso Kim: per l’albanese un infortunio muscolare, sperando che non sia troppo grave. Il Braga gioca, tesse, palleggia. E trova il gol del meritato pari al tramonto della ripresa. Ma il Napoli in qualche modo, con le unghie e con i denti, con qualche cambio e forza fresca, trova il modo di vincerla: traversone di Zielinsky, assoluto regalo portoghese, clamoroso autugol di Niakaté. Doccia gelata per il giovane e promettente gruppo del Braga che avrebbe ai punti meritato qualcosa di più. E infatti continua ad attaccare e spingere fino alla fine, il Napoli soffre e francamente scricchiola: Pizzi all’ultimo respiro colpisce un clamoroso incrocio dei pali a due passi da Meret. Triplice fischio e il Napoli si porta a casa quel che più conta: i tre punti, l’intera posta in palio. Girone sui binari giusti: testa della classifica col Real, che pur ha avuto pensate bisogno di 95 minuti per battere l’Union Berlino di Bonucci, a decidere ancora una volta sempre e solo Bellingham. Real e Napoli in testa a tre punti: fra meno di due settimane sarà già scontro diretto al Maradona per la testa del girone.

