PONTECORVO – Giuseppe Di Trinca, maresciallo dei carabinieri, è riuscito a stabilire un dialogo ed evitare che un giovane, ormai ad un passo dal vuoto, su una balaustra alta 20 metri, si lanciasse dal belvedere di Pontecorvo. È accaduto nella serata di sabato: a dare l’allarme sono state alcune persone che frequentano la zona panoramica nelle immediate adiacenze del centro cittadino. Hanno notato una persona di circa trent’anni che aveva scavalcato la recinzione, fissava il vuoto stando in bilico sui pochissimi centimetri di cornicione. In pochi minuti sul posto sono arrivati i carabinieri con il capitano Bartolo Taglietti, la polizia locale, i Vigili del Fuoco ed il sindaco Anselmo Rotondo che ha ordinato di evacuare ed isolare l’area per evitare che qualche strillo dalla folla potesse innervosire l’uomo sul cornicione. Ad entrare in azione è stato un maresciallo particolarmente esperto nella gestione di questo genere di crisi: è riuscito a stabilire un contatto umano con il trentenne che era arrivato a Pontecorvo da un comune del Cassinate. Poco alla volta l’uomo ha iniziato ad aprirsi e sfogarsi con il sottufficiale, alleggerendo la tensione. Il dialogo è durato oltre un’ora. Il trentenne alla fine ha scavalcato il parapetto ed ha abbracciato il maresciallo. Ora il suo caso è stato segnalato ai Servizi Sociali che lo seguiranno.
L’eroico gesto di Giuseppe Di Trinca è stato molto apprezzato dalla comunità di Pontecorvo. Lo stesso Di Trinca alla stampa ha dichiarato: “Lo dovevo salvare poteva essere mio figlio”

