Non è stato il ritorno in campo più semplice per il tennista italiano migliore degli ultimi anni, ovvero Jannik Sinner. Al via l’ATP 500 di Pechino con l’altoatesino subito protagonista e soprattutto vincente, ma non sono certamente difficoltà, a dir la verità di più di quanto previsto. Sul cemento cinese quasi tre ore di gioco per battere il numero 33 al mondo come Evans: primo set azzurro ma pur sempre combattuto 6-4, ripresa sconfitta con 6-7 per l’avversario, set finale vinto 6-3. A tratti una partita di nervi, vinta d’esperienza. Da registrare, proprio a livello di difficoltà, qualche acciacco fisico: nel terzo set ha avuto decisamente bisogno di massaggio alla coscia sinistra per evitare affaticamenti, difficoltà fisiche che si aggiungono alla caduta al ginocchio riportata ad inizio partita. Insomma, fisicamente poteva andar meglio. Tennisticamente, di conseguenza, pure. Adesso si alza il livello e arriveranno le prime risposte importanti: superati i sedicesimi arrivano i quarti, domenica sfida al giapponese Nishioka. Dopo aver fallito la missione finale con l’eliminazione in semi nell’ATP 250 di Chengdu, riparte alla grande sul cemento di Pechino invece Musetti, che dopo mesi dall’ultima volta, tempi di Norrie e Roland Garros, torna a battere un top 20 come Khachanov, in questo caso specifico attuale 14° al mondo, con una prestazione importante, brillante, finalmente notevole. Partita molto particolare che giustifica le quasi tre ore di gioco: 6-3 primo set, sconfitto 6-1 nel secondo, dominato nel momento più determinate 6-2 quello decisivo. Finalmente replica la sua grande qualità nei momenti che contano. Quello che in qualche maniera gli è sempre stato richiesto. Ora servirà l’impresa megagalattica però, perché il tabellone purtroppo, ma si sapeva già, lo mette di fronte a Carlos Alcaraz. Tra gli altri Sonego sconfitto dal francese Humbert, attesa invece per un Matteo Arnaldi che continua a crescere tra preliminari che significano sempre più stoffa ed esperienza.


