Il tennista più importante del movimento italiano è palesemente Sinner. Lui, l’astro nascente, modello di generazioni. Quarto al mondo: ha scritto storia, non potrebbe essere altrimenti. Domina meravigliosamente l’altoatesino. Ma per classe e qualità, fino a qualche anno orsono uno dei più illustri del movimento azzurro era Matteo Berrettini. Come spesso accade a potenziali grandi sportivi, infortuni e problemi fisici rovinano carriere, le macchiano: non trovano continuità, non riescono a sviluppare tutto il loro potenziale. Matteo storicamente è stato falcidiato dagli infortuni, l’ultimo dei quali quello alla caviglia negli US Open di fine estate. Non gioca infatti dal 31 agosto e sarebbe dovuto tornare in campo la prossima settimana un mese e mezzo dopo, con gli ATP 250 di Stoccolma che partiranno la prossima settimana. Avrebbe dovuto, però. Berrettini infatti ha deciso di cancellarsi dal torneo scandinavo: non partirà per la capitale svedese. Numero 64 nel Ranking ATP, stavolta niente di nuovo o potenziale grave. Giorni fa aveva postato sui suoi canali social il video di un allenamento particolarmente intenso a Montecarlo. Evidentemente, di comune accordo col suo allenatore Vincenzo Santopadre, ha deciso di non rischiare ricadute e continuare ad allenarsi per preparare al meglio il suo rientro in campo senza affrettare i tempi. A Stoccolma nell’entry list è stato rimpiazzato da Gojo, Berrettini risulta comunque ancora presente in quella degli ATP 500 di Vienna, in programma a partire dal 23 ottobre, torneo che prevede già la partecipazione azzurra di Musetti e Sinner. Vediamo se rientrerà in campo in Austria: la missione palese resta comunque sempre quella delle finali di Coppa Davis. Resta quello il faro all’orizzonte, il prossimo obiettivo del tennista capitolino.