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    Agricoltura
    14 Ottobre 2023
    Lazio – Agroalimentare, Righini annuncia bando del chilometro zero della regione

    ROMA – Si chiamerá “Fresco Lazio” il nuovo bando della Regione Lazio, che uscirá a breve, per promuovere e valorizzare i prodotti a chilometro zero come il latte, sul quale partirá un’importante campagna di promozione nei primi giorni di gennaio 2024.

    Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale al Bilancio, programmazione economica, agricoltura e sovranitá alimentare, caccia e pesca, parchi e foreste, Giancarlo Righini, che ha svelato per la prima volta il nome della nuova misura al Workshop “Filiera del Latte nel Lazio – Il futuro sta nella sostenibilitá”, organizzato al Villaggio Coldiretti dalla federazione regionale, a cui l’assessore ha preso parte insieme al presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, al suo vicepresidente David Granieri, che guida anche la federazione del Lazio, al presidente della Centrale del Latte di Roma, Fabio Massimo Pallottini, al presidente e Direttore Generale dell’Ariete Fattoria Latte Sano, Marco Lorenzoni e all’Amministratore Delegato di Maccarese Spa, Claudio Destro. A moderare il dibattito il direttore di Coldiretti Lazio, Sara Paraluppi.

    Lo comunica in una nota Coldiretti Lazio.

    “Il nuovo bando del chilometro zero,che uscirá a breve si chiamerá Fresco Lazio, a dimostrazione del fatto che con questa misura si intende sostenere la produzione agricola del vero chilometro zero, inteso come qualcosa che viene prodotto e consumato”, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini.”Quindi, anche in termini di filiera – aggiunge l’assessore – rappresenta un’opportunitá diversa rispetto a come era stato concepito in passato, perchè favorisce il consumo in tempi veloci e allo stesso tempo sostiene la produzione. All’inizio del 2024 avvieremo una importantissima campagna di sostegno al consumo del latte fresco, utilizzando anche simboli storici della romanitá”. Un fondamentale sostegno per le aziende agricole anche il bando sull’agrivoltaico che “consentirá l’azzeramento dei costi dell’energia – prosegue Righini -. L’autoproduzione di energia elettrica che il bando dell’agrivoltaico offre, diventa una componente decisiva. Voglio ringraziare Coldiretti Lazio che è sempre innovativa nelle proposte e con la quale si sono susseguiti numerosi incontri insieme alle altre associazioni di categoria e alle cooperative dei produttori”, conclude Righini.

    L’importanza del Made in Italy,della filiera corta, dell’agrivoltaico e della valorizzazione del chilometro zero – prosegue la nota – sono alcuni dei temi affrontata dal presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri. “Un Paese che si abbandona all’importazione – spiega Granieri – è un Paese che accetta liberamente di farsi espropriare ricchezza. Roma è una cittá che per genetica non rinuncerá mai a consumare latte fresco, perchè la Capitale rappresenta il mercato piú importante d’Europa sul latte fresco e noi dobbiamo difendere un mercato che in termini assoluti è esclusivo.Con l’assessore regionale all’Agricoltura Righini, che ringrazio per la sensibilitá dimostrata su questi temi, abbiamo fatto molte riunioni, dove ci siamo detti di lavorare sulla promozione, di sostenere l’esclusivitá, affiancando misure strutturate sulle quali l’assessorato sta giá lavorando come il vecchio bando chilometro zero per difendere quelle che sono economia, territorio, produttivitá di questa regione a tutti i livelli di filiera”.

    L’attenzione è stata posta anche albiologico dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini. “Noi dobbiamo essere sempre trasparenti rispetto ai cittadini e consumatori – spiega Prandini – dargli le giuste informazioni rispetto a quello che acquista. Riteniamo che la filiera lattiero casearia sia anche uno strumento straordinario per il biologico, perchè se noi non avessimo stalle in Italia che producono reflui zootecnici, che possiamo valorizzare in una filiera energetica e tradurre in digestato o in pellet da poter movimentare e trasportare, anche la filiera del biologico, in tutti i suoi settore, andrebbe in difficoltá, visto che può utilizzare una parte di concimi chimici ridotta rispetto all’agricoltura tradizione e la sostanza organica diventa quindi fondamentale”, conclude Prandini.