Spettacolo come per tradizione pre e post Covid a Trento per il Festival dello Sport annuale organizzato proprio dalla Gazzetta dello Sport. Tanti personaggi illustri e di spicco a popolare le strade trentine, interventi e spettacoli, giornate rilevanti per il movimento sportivo e calcistico italiano che fanno da contraltare allo scandalo scommesse che sta colpendo proprio il calcio del Bel Paese. Tra gli ospiti importanti sul palco senz’altro Antonio Conte, l’ex tecnico di Juve e Inter, reduce dall’esperienza al Tottenham chiusa malissimo marzo scorso, che ha confermato, nonostante flirt insistente targato Napoli e De Laurentiis, di voler restare a casa in famiglia per altro tempo. Tornerà, ma non è ancora il momento. Ha sottolineato ancora una volta, dopo la storia Instagram di tre giorni orsono, la sua esigenza di restare a casa con la moglie, Elisabetta, e la piccola figliuola che continua a crescere e oggi vanta già sedici anni. “Come già detto, ho bisogno di dedicare tempo a me stesso e a mia figlia che sta crescendo, ora ha 16 anni e sta diventando una donna – spiega Antonio Conte – l’ultima volta al Tottenham sono partito da solo e rimasto in albergo, una situazione che ho patito molto”.
Ancora in famiglia, ancora a casa, ancora a riposo, ma non per sempre. Non sarà Napoli adesso, sarà un’altra opportunità più avanti. Chissà, magari proprio Napoli stesso, in futuro: “Per il momento continuo questo percorso, ma un domani ricomincerò pronto a dare battaglia. Per gli altri sarà molto dura. Ho sempre preso squadre come Juventus e Chelsea che venivano da brutte stagioni, il Chelsea stesso veniva da un decimo posto l’anno prima volta, ma per una volta mi piacerebbe allenare una squadra che ha già vinto”.
Insomma, per una volta non vuol ricostruire, ma continuare e dar quel tocco personale ad un club che ha già vinto recentemente. Dal punto di vista tecnico ha poi spiegto l’importanza di studiare e aggiornarsi sempre in un calcio in continua evoluzione: “Chi non studia resta fermo, gli altri vanno sopra e ti schiacciano. La passione è quello che fa la differenza e che ti stimola a faticare per raggiungere uno step in più. Uso il subbuteo per riprodurre situazioni di gioco che voglio far mie. Vedo partite di squadre che mi interessano e poi cerco di ricrearle”.
Per vincere serve però sempre società forte e strutture forti, strutture anche dal punto di vista organizzativo, non soltanto stadi moderni ma campi d’allenamento all’avanguardia: “Quando sono arrivato all’Inter – chiude – ho dato indicazioni per il training ground e sono stato molto supportato dalla società, in particolare dalla persona di Marotta, che ha capito l’esigenza di avere campi sempre curati e l’albergo all’interno del centro. Ora Appiano è un gioiellino”.


