All’ultimo respiro. Senza brillare. Ma l’importante è vincere. Un pochino il leitmotiv della Roma della gestione portoghese. L’importante era vincere e s’è vinto. Nonostante più di un’ora con l’uomo in più, nonostante grande fatica di costruir calcio, nonostante Lukaku non peschi la giornata più splendente da quando veste la maglia giallorossa. E allora, nonostante un Monza coraggioso che ai punti soprattutto vista la perdurante inferiorità avrebbe probabilmente meritato qualcosa in più, ci pensa in pieno recupero El Shaarawy: un gol che sa di assoluta liberazione dopo una settimana tormentatissima, col suo nome dolorosamente circolato attorno al caso scommesse. Si sfoga, si libera: prima vola sotto la Sud, poi al triplice fischio si lascia andare in lacrime, una volta constatata l’importanza del suo gol da tre punti. Esulta Mourinho, prima in campo poi espulso, probabilmente negli spogliatoi. La sua Roma trova quel filotto decisivo per provare a risalire la classifica: era fondamentale chiudere con tre su tre, prima volta dell’anno con tre successi consecutivi in campionato, prima di San Siro. Roma che torna a latitudini europee ed adesso, con un Napoli in difficoltà, sognare il quarto posto non può essere più utopia. Ma siamo solo all’inizio e serve ancora continuità su continuità. Giornata positiva per le capitoline perché pure la Lazio ha vinto a Sassuolo, tra le laziali sconfitto solo il Frosinone. Giornata di festa al Dall’Ara tra due squadre realtà splendide del calcio italiano come Bologna e Frosinone ma stavolta nessun punto per i coraggiosi giallazzurri. Frosinone che lotta, gioca, produce e convince ma non riesce a recuperare il doppio svantaggio iniziale: accorcia Soulé ma non basta, vano altresì l’assalto finale, vince 2-1 il Bologna di Motta che continua a salire in classifica. Frosinone che può comunque sorridere, guardando i risultati degli altri campi, tra cui quella coda che non può mai dimenticarsi: alla base dei successi ciociari c’è sempre sì ambizione e splendido calcio propositivo, ma pur sempre l’umiltà di guardar costantemente le parti più torbide di classifica, che oggi strizzano l’occhio a Di Francesco in virtù del pirotecnico 2-2 tra Salernitana e Cagliari che di fatto non risolve i guai di nessuna delle due.
