Sexygate a Santa Marinella, in Consiglio la maggioranza fa quadrato intorno a Tidei: “Piena fiducia al sindaco”
Politica
23 Ottobre 2023
Sexygate a Santa Marinella, in Consiglio la maggioranza fa quadrato intorno a Tidei: “Piena fiducia al sindaco”

La protesta di centrodestra e Coalizione Futuro raccoglie una cinquantina di persone sotto al Comune durante la seduta del redde rationem

 

di Marco Gubetti

 

SANTA MARINELLA (RM) – Porte chiuse, questa mattina, per il Consiglio comunale in cui il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, ha dovuto rendere conto della vicenda sexygate in aula. Nessun giornalista e nessun cittadino ha potuto presenziare al di fuori dei consiglieri, ma il clima è stato comunque rovente. Anche perché fuori, davanti ai cancelli del palazzo comunale, una cinquantina di manifestanti – in gran parte di Coalizione Futuro, oltre a una rappresentanza di militanti di centrodestra – hanno fatto sentire il loro disappunto al primo cittadino con cori e fischietti. A metà pomeriggio arriva il comunicato della maggioranza, che mette subito in risalto come tutte le forze che sostengono la giunta Tidei abbiano “espresso a termine della seduta in un Ordine del Giorno la piena solidarietà e fiducia al sindaco che in questa vicenda non solo è la principale persona offesa ma nel contempo è vittima di una gogna mediatica”. Dunque, Tidei non ha nessuna intenzione di dare le dimissioni, come chiedono gli striscioni appesi dai manifestanti davanti al Municipio e come hanno chiesto i consiglieri di opposizione, anzi passa al contrattacco. “Il Consiglio comunale – si legge infatti più avanti nella nota diffusa dalla maggioranza – invita altresì l’opposizione ad abbandonare il campo dalle strumentalizzazioni e dalla demagogia a intraprendere un percorso democratico di proposte e di progetti che sinora non hanno saputo neanche indicare. L’opposizione invece si squaglia come neve al sole e alla spicciolata abbandona l’aula consigliare quando si è trattato di parlare dei quattro rinviati a giudizio per corruzione, evidentemente non avendo ragioni da sostenere nemmeno per la presenza tra i loro banchi di uno degli accusati (il consigliere Roberto Angeletti) che dovrà presentarsi in tribunale in qualità di imputato”.