Peccato. Peccato vero. Peccato di superficialità, forse addirittura di superbia calcistica. Soltanto 2-2 sul campo dello Sturm Graz. L’Atalanta, sontuosa nel proprio percorso europeo, soprattutto dopo la straordinaria vittoria di Lisbona, butta via sul più bello due punti che avrebbero definitivamente incanalato il suo complicato girone d’Europa League, e fino a ieri sera gestito alla grandissima, non soltanto in orbita qualificazione, la quale comunque non appare in discussione, ma soprattutto in ottima primo posto. Un primo posto che in un girone tutt’altro che abbordabile sarebbe risultato straordinario. Un primo posto che soprattutto, per come viene sviluppata l’Europa League negli ultimi anni, fa tutta la differenza del mondo nella competizione: chi arriva secondo passa ma è costretto a spareggiare ai playoff, i vecchi sedicesimi, contro le temibilissime terze forze di Champions; chi arriva primo invece, in questo momento per esempio Roma strafavorita ed a gonfie vele nel suo rispettivo raggruppamento, vola direttamente agli ottavi di marzo, superando dunque un ostacolo notevole, ostico, tremendamente rognoso e presentandosi in prima fila per la fase finale della competizione stessa. Ieri in Austria bell’Atalanta per un’ora, segnali splendidi per Gasp che ha ritrovato affidabilità in elementi di rosa, fondamentali su stagione lunghissima, calendario contratto e doppio fronte. Su tutti Luis Muriel, rispolverato, doppietta sontuosa, sembrava tornato agli antichi fasti. Se ritrovata, può diventare pedina preziosissima, soprattutto perché regala all’attacco del Gasp caratteristiche diverse da Scamacca, imprevedibilità pura. Peccato vero perché in una trasferta insidiosa come quella in casa Sturm Graz l’Atalanta era stata perfetta: nonostante il passivo iniziale in un campo caldissimo gran rimonta, per l’appunto firmata Muriel. Conquistata la superiorità numerica ad inizio ripresa sembrava poi un gioco da ragazzi, ma senza chiuderla, stavolta malissimo la gestione dell’uomo in più. Se non la chiudi almeno non prenderle, ma alla fine spunta il sorprendente pari dei padroni di casa che spedisce in visibilio il pubblico austriaco. 2-2 in casa Sturm e 7 punti: Atalanta ancora capolista, ma che peccato. Serva da lezione, specialmente per la gara di ritorno. Il passaggio non è in discussione, forse il primo posto sì, per un team quello atalantino che fortunatamente può sorridere per i due punti clamorosamente persi dallo Sporting in Polonia, 1-1 col Rakow. Questo alimenta e se vogliamo catalizza ulteriori rimpianti: la Dea avrebbe stroncato il girone. Per un team straordinario, orgoglio italiano in Europa per quanto raggiunto durante l’era Gasperini, meglio ieri che in futuro. Ma serva da lezione.

