Non è stato sicuramente il pomeriggio più bello dell’anno per il mondo giallazzurro. Per usare giusto un eufemismo. Probabilmente, sotto tanti punti di vista, nettamente il peggiore. Un pomeriggio che va a macchiare un inizio di stagione straordinariamente positivo, per un club, il Frosinone, tornato in massima serie e stavolta partito a mille, senza favori del pronostico, a stupir tutto e tutto per iniziare a sognare la prima storica salvezza in massima serie. Quello della domenica era uno scontro diretto, la possibilità di lasciar dietro e lontano una delle ultime della classe, il Cagliari di Ranieri. E la squadra per 70 minuti è stata perfetta. Il paradosso di una delle più brillanti prestazioni stagionali. Manovre fluide e riparte giallazzurre a tagliare a fette una squadra pregna di incertezze, lentissima, piena crisi e ancora a caccia della prima vittoria stagione. Prima la splendida doppietta del gioiello Soulé, poi il terzo gol di Brescianini in diagonale che ad inizio ripresa sembrava aver chiuso completamente la pratica. Depressione più totale alla Sardegna Arena tra padroni di casa e proprio pubblico. Ranieri in grande difficoltà. Ma le partite durano più di novanta minuti. Ed in certi ambienti e stadi tremendamente bollenti non finiscono mai. Una dura lezione. Un paradosso da dottor Jekyll e mister Hide. Prima il gioiello di Oristanio, poi l’errore in disimpegno, clamorosa disattenzione che vale il 2-3 di Makoumbou che riapre contesa e riaccende completamente un ambiente che diventa bolgia. E nel finale il Frosinone crolla: in pieno recupero gli accadimenti diventano storia, doppio Pavoletti, rimonta completata, clamoroso 4-3 Cagliari. Di Francesco arrabbiatissimo nel post gara. Non è possibile in massima serie gettare punti e prestazione del genere in questa maniera. Sprecone, ingenuo, ribaltato. Letteralmente crollato quando servivano mentalità e nervi saldi. Un fulmine a ciel sereno per una classifica che sarebbe potuta ancor più bella. Lezione severissima. Ma che serva appunto da lezione. La Serie A è questa cosa qui. Sono quei livelli che tutto il club e la città hanno sempre sognato. Non si può gettare alle ortiche una vittoria del genere. Saranno giorni durissimi. Incredulità, ma è tutto vero. Adesso serve riattaccare immediatamente la testa al resto del corpo e ripartire. Giovedì c’è sì il Torino in Coppa Italia, un’opportunità per far giocare e testare chi ha giocato di meno, magari favorire l’ingresso di nuovi innesti. Ma soprattutto lunedì arriva la partita perfetta per il pronto riscatto, un altro scontro diretto che dopo quello che è successo a Cagliari proprio no, non si può sbagliare: arriva l’Empoli, subito la possibilità per rimettere tutto a posto. Voltare pagina e ripartire. Sarebbe un peccato rovinare un inizio di stagione così.


