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    Cronaca, Gusto, Società
    31 Ottobre 2023
    Riccardo Cotarella premia il “Miglior giovane enologo italiano”

    Al senese Jacopo Vagaggini il prestigioso premio di Vinoway Selection 2024

    SIENA – E’ stato il famoso enologo di fama internazionale e presidente Assoenologi a consegnare a Jacopo Vagaggini il titolo di Miglior Giovane Enologo Italiano per Vinoway Selection 2024. La prestigiosa commissione di degustazione e dei premi di Vinoway Italia, guidata da Davide Gangi, lo ha premiato sabato 21 ottobre nel Castello Monaci Resort di Salice Salentino dove si è tenuto l’evento.

    Vagaggini è nato a Siena il 17 Giugno 1991  laureato in Biologia ad Oxford, dove ha sviluppato un importante progetto di ricerca finalizzato all’introduzione del vitigno Sémillon nel Sud dell’Inghilterra.  A 22 anni appena compiuti,  l’ammissione al DNO di Bordeaux, la laurea di Enologia più prestigiosa al mondo.  A Château Beychevelle e Château Larrivet Haut-Brion,  ha appreso i segreti dei grandi vitigni internazionali, quali Cabernet Sauvignon, Merlot e Sauvignon Blanc. A Mendoza ha imparato a lavorare importanti vitigni come Malbec e Chardonnay ed ha sperimentato l’utilizzo del cemento grezzo nel vino. Dopo tanti anni all’estero, il richiamo del terroir lo ha riportato nella sua terra natale e a fianco del padre Paolo, grande enologo a conseil, ha appreso tutti i segreti del Sangiovese e della sua espressione più pura nei diversi terroir, collaboro oggi  con grandi realtà del territorio, tra cui Il Marroneto, Fuligni e Ciacci Piccolomini d’Aragona, contribuendo a creare vini di fama mondiale.

    «Sono profondamente onorato di ricevere questo premio. Ringrazio la redazione di Vinoway per credere in me, nel mio percorso, nella mia filosofia; ringrazio il Dr. Riccardo Cotarella per avermi premiato con parole bellissime. Questo riconoscimento non rappresenta per me un traguardo, ma un incentivo per continuare a lavorare con passione e dedizione con l’obiettivo di realizzare grandi vini che parlino di terroir, cultura e dell’anima di chi li produce. Un ringraziamento va anche alla mia famiglia per avermi sempre supportato in questo mestiere tanto bello quanto difficile che, con il tempo, sta acquisendo significati sempre più ampi».

    E aggiunge «Viviamo in un’epoca dove tutto si muove rapidamente e dove assistiamo ad una vera “gold rush”: è facile distrarsi dietro a facili guadagni che spesso si rivelano effimeri. Io credo ancora nel valore della professione, quella vera, fatta di sostanza, sacrifici e competenza. Perché, alla fine, il duro lavoro paga sempre».