di Simona Tenentini
ROMA – : “Sull’Ucraina serve via d’uscita”.
A porre la scottante domanda alla presidente del consiglio Meloni, vittima di uno scherzo telefonico, il duo di comici russi Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), uno dei quali si è spacciato per un politico africano di alto rango.
Imperturbabile la presidente, che ha risposto: “C’è molta stanchezza da tutte le parti, si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.
“Il problema – ha proseguito – è trovare una via d’uscita accettabile per entrambe le parti. La controffensiva dell’Ucraina non sta andando come ci si aspettava, non ha cambiato il destino del conflitto”.
Il tentativo dei due comici di “incastrare” la Meloni con frasi scomode estorte a tradimento mon è quindi andato a buon fine, anche se l’audio fa discutere, e non poco, gli esponenti politici nostrani.
Ieri in una nota Palazzo Chigi ha fatto sapere: “L’Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”.
«Il nostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni pensava di parlare con un alto rappresentante africano, invece era al telefono con due comici russi, a cui ha spiegato le posizioni del nostro Paese su dossier delicatissimi per la nostra sicurezza e credibilità, dalla guerra ai migranti. Una figuraccia planetaria», ha denunciato il presidente del M5s Giuseppe Conte, che ha poi aggiunto: «Meloni ha svelato verità che non ha mai raccontato agli italiani: continua a mandare armi a oltranza in Ucraina e a inseguire questa escalation militare ma si mostra lei stessa consapevole che occorre trovare una via d’uscita negoziale che tuteli gli interessi di entrambe le parti. Noi dicevamo fin dall’inizio che questa era la soluzione e ci accusavano di essere dei vigliacchi e filorussi. Ora scopriamo che questo è il pensiero anche della nostra presidente del consiglio».
Dello stesso tenore il commento di Matteo Renzi. «Che figuraccia per l’Italia e per Giorgia Meloni. Avendo lavorato qualche anno a Chigi mi chiedo come sia possibile raggiungere un livello di superficialità così devastante che fa fare una figuraccia non solo alla Meloni ma alla Repubblica Italiana». Renzi raccomanda quindi a Meloni di «farsi aiutare» dato il livello scadente dei collaboratori di cui si è evidentemente circondata.
Elly Schlein, presidente del Pd, che in un primo momento non aveva commentato ha diramato una nota nelle ultime ore: “Ciò che è successo è piuttosto sconcertante, per il governo e per l’Italia. Non ha funzionato l’attività di filtro e verifica preliminare alla telefonata ponendo in serio imbarazzo il nostro Paese. Non basta la nota di spiegazione di Palazzo Chigi, è necessario che il governo rassicuri Parlamento e Paese affinché situazioni di questo tipo, che rischiano di mettere a pregiudizio la nostra immagine e il nostro profilo politico sul piano internazionale, non si verifichino più”

