Non sono stati i giorni più semplici e agevoli dell’annata del Frosinone. Un’annata straordinaria col ritorno in massima serie stavolta sì, al terzo tentativo, per sognare la prima storica salvezza nell’olimpo del calcio italiano. Una partenza in campionato meravigliosa, sorprendente, prima di Cagliari, con la clamorosa sconfitta in Sardegna che ha macchiato mesi perfetti. Da 0-3 a 4-3 per notti insonni, in Ciociaria. Ma le squadre vere sono quelle che sanno reagire. E ieri sera è arrivata la pronta risposta. Non avrà avuto la stessa importanza della prossima gara, quella con l’Empoli, ma vincere aiuta a vincere e serviva archiviare il capitolo di domenica scorsa. Il Frosinone ha infatti sbancato Torino nell’infrasettimanale dei sedicesimi di Coppa Italia. 2-1 all’Olimpico, battuti i granata di Juric, al termine di stremanti 120 e supplementari. Minutaggio per chi ha giocato meno, possibilità di testare nuovi elementi e Di Fra ha ottenuto risposte decisamente confortanti. Squadra giovane, dinamica: indipendentemente dall’ordine degli addendi, indipendentemente dagli interpreti, questa è una squadra che ha una sua identità ben precisa. Non si snatura, gioca bene, solo così poteva sorprendere la Serie A. Ma soprattutto Eusebio trova la risposta più importante: la reazione. Il goal in apertura di Ibrahimovic, uno dei tantissimi giovani talenti purissimi che davanti brillano. Zima per il pareggio granata, bel secondo tempo divertente, episodi e polemiche prima del sorpasso giallazzurro con inserimento e diagonale di Reinier che continua a crescere, eccome. Di Francesco sta centellinando il suo minutaggio, ma finalmente l’ex Real sembra stia per risorgere e sbocciare. Bene tutti e ottavi in cassaforte, un modo senz’altro per ringraziare i tantissimi tifosi giallazzurri al seguito nonostante distanza, trasferta, primi freddi di un giovedì sera di centro autunno. Agli ottavi c’è il Napoli, ma sono tante le risposte positive tratte da questi sedicesimi. Il Frosinone c’è, eccome.

