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    Politica
    8 Novembre 2023
    Una provincia per il Litorale Etrusco: otto sindaci lavorano per staccarsi dalla Città Metropolitana

    di Sandro Labronico

     

    SANTA MARINELLA (RM) – Davanti a una cena sarda in un noto ristorante di Santa Marinella, lunedì sera otto sindaci del Litorale Nord di Roma si sono dati appuntamento per parlare della nascita della nuova provincia del Litorale Etrusco. Tra due culurgiones e una sebada, i primi cittadini di Allumiere (Luigi Landi), Cerveteri (Elena Gubetti), Civitavecchia (Ernesto Tedesco), Fiumicino (Mario Baccini), Ladispoli (Alessandro Grando), Santa Marinella (Pietro Tidei), Tarquinia (Alessandro Giulivi) e Tolfa (Stefania Bentivoglio) hanno cominciato a mettere a punto una road map che dovrebbe portare in primavera a presentare una richiesta ufficiale al Parlamento, così come stabilisce l’articolo 133 della Costituzione. L’idea è semplice anche se non nuova (a Civitavecchia e dintorni una quindicina di anni fa se ne era fatto un gran parlare): per mettere in atto tutte le potenzialità del territorio occorre staccarsi da Roma. La Capitale è un vicino ingombrante, che, se da un lato può essere un’occasione per portare turismo sul litorale nord drenandolo da Colosseo e Cupolone, dall’altra la Città Metropolitana finisce per fagocitare troppi fondi, lasciando agli altri comuni della provincia pochi spiccioli che quasi sempre bastano per risolvere soltanto al volo qualche emergenza, ma non permettono di mettere in piedi un progetto di sviluppo del territorio organico e di lungo respiro. Da qui l’iniziativa degli otto sindaci che si stanno organizzando per portare nei propri consigli comunali entro la fine dell’inverno la proposta di far partire l’iter, per arrivare poi a primavera con il progetto della nuova provincia già votato da tutti e otto le assemblee cittadine e poter così presentare al Parlamento la richiesta di una legge per l’istituzione della nuova provincia con una forte legittimazione politica. Non è detto, poi, che i comuni rimangano solo otto. Si sta infatti cercando di coinvolgere nell’iniziativa anche i centri dell’area braccianese: Trevignano, Anguillara Sabazia, Manziana, Canale Monterano e naturalmente Bracciano. Al netto delle risposte di sindaci del territorio lacustre, la nuova provincia del Litorale Etrusco (il nome per il momento è solo ipotetico e magari cambierà strada facendo) potrebbe vantare una popolazione di circa 240mila abitanti (il doppio della Valle d’Aosta) e nel caso di partecipazione anche di Bracciano e limitrofi si sfiorerebbero addirittura i 300mila: praticamente lo stesso numero di cittadini dell’intero Molise. A seguire l’iter legislativo per la nascita della nuova provincia potrebbe essere Enrico Michetti – uno dei più famosi avvocati amministrativisti della Capitale e già candidato del centrodestra al Campidoglio nelle ultime elezioni comunali di due anni fa – anche lui presente alla cena di lunedì sera.