Regione, crediti deteriorati e controlli a tempo scaduto: così è maturato il buco di bilancio lasciato dalla Giunta Zingaretti
Economia e Lavoro
16 Novembre 2023
Regione, crediti deteriorati e controlli a tempo scaduto: così è maturato il buco di bilancio lasciato dalla Giunta Zingaretti

Righini: “Risaneremo i conti senza incidere sulla pelle dei cittadini”

 

di Marco Gubetti

 

ROMA – Sono ben 844 le pagine di cui ha avuto bisogno la Corte dei conti regionale per redigere la relazione che accompagna la parifica di rendiconto 2022 della Regione Lazio. Come già annunciato alla fine di settembre (vedi articolo linkato qui sotto), la Corte ha rilevato un buco di bilancio di quasi 171 milioni di euro (170.927.484,44 per la precisione) lasciato dalla Giunta Zingaretti, che si è creato per ragioni sia di merito, sia metodo. In particolare a lasciare esangui le casse della Pisana sarebbero stati calcoli irregolari riguardanti le entrate ancora da incamerare, crediti risalenti anche a quindici anni prima ‒ e quindi impossibili da riscuotere ‒ che sono rimasti in bilancio come entrate reali. Non solo. Secondo quanto relazionato dalla Corte dei conti, la precedente amministrazione avrebbe in più casi approvato documenti contabili oltre i termini previsti e i controlli dei revisori sarebbero arrivati a babbo morto, ovvero quando ormai non avevano più la possibilità di avere effetti. Ora toccherà alla Giunta Rocca, entrata in carica poco più di otto mesi fa, ripianare il megadeficit e l’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, spiega a LaCronaca24 come il governo regionale sta procedendo nel risanamento dei conti. “Il buco sarà coperto da fondi nazionali svincolati e da vari tagli sul bilancio”, mette in chiaro Righini. “Nei giorni scorsi – continua l’assessore ‒ siamo riusciti a tempo di record a varare una manovra per far fronte alla parifica della Corte dei conti, senza incidere sulla pelle dei cittadini. Abbiamo messo un primo tassello per il rispetto del ciclo di bilancio. Mi preme sottolineare che non è previsto nessun aumento della pressione fiscale, così come non sarà toccato il prezzo dei biglietti e gli abbonamenti del trasporto pubblico. I tagli previsti, inoltre, non riguarderanno il comparto sanitario”. “Così come assicurato ai giudici della Corte – chiosa Righini ‒ è nostra intenzione proseguire sulla strada del risanamento economico così da limitare il più possibile i danni provocati alle casse della Regione dalle gestioni precedenti”.