
(Adnkronos) – Giulia Cecchettin è morta. Secondo le ultime notizie il corpo della 22enne veneziana scomparsa sabato scorso insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta è stato ritrovato oggi, 18 novembre, durante le ricerche nella zona del Lago di Barcis, in Friuli Venezia Giulia.
Dai primi riscontri effettuati sul cadavere, trovato in un canalone tra il bacino idrico e Piancavallo, nel Pordenonese, è arrivata la conferma che si tratterebbe proprio del corpo della ragazza.
Nessuna traccia invece di Filippo Turetta per il quale si intensifica la caccia all’uomo. Sul giovane, sparito insieme a Giulia, pende un mandato di cattura internazionale per l’omicidio della ragazza. Le ricerche di Turetta sono in corso anche in Austria, in Carinzia, riferisce il quotidiano austriaco ‘Kronen Zeitung’. La Fiat Grande Punto di Filippo Turetta infatti avrebbe attraversato il confine a Tarvisio e avrebbe proseguito via Villach fino a Lienz. “Due giorni fa – scrive il quotidiano – il veicolo sarebbe stato localizzato in Carinzia. La polizia italiana ha immediatamente informato i colleghi austriaci”.
Ieri Turetta era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di tentato omicidio dopo che un video, esaminato dagli inquirenti, documentava che Turetta ha aggredito violentemente Giulia e l’ha poi caricata esanime in auto per proseguire la fuga.
Intanto dai microfoni del Tg1 il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi manda un messaggio a Turetta: “L’invito” che gli rivolgo è quello di “non continuare in questa fuga verso l’Austria, si costituisca”.”Ancora non abbiamo elementi certi” sulla dinamica di quanto avvenuto, spiega il magistrato. “La ricostruzione che potrebbe fare il ragazzo sarebbe molto importante, anche per lui”.
Appello analogo è quello che lancia attraverso l’Adnkronos don Francesco Monetti, il parroco di Saonara dove è cresciuta Giulia: “L’unica cosa buona, piccola, che può fare in questo momento, se vuole riscattare un po’ se stesso, è costituirsi. Che lo faccia”, afferma il sacerdote.
La comunità di Saonara nei giorni in cui erano scattate le ricerche dei due ragazzi si era stretta alla famiglia con una celebrazione nella speranza che arrivassero notizie confortanti. “Conosco Giulia e la sua famiglia da tanti anni – dice il sacerdote- . E’ un dolore grande che strozza la gola. Soprattutto per la consapevolezza di avere perso un tesoro, una persona bella. Ci sentiamo un po’ meno belli e meno ricchi”. Gli stessi sentimenti vengono espressi anche dal parroco di Vigonovo, don Francesco Frigo, dove i Cecchettin si erano trasferiti di recente: “Stamani è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto avere. È un disastro per tutti”.
Intanto sui social Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la ricorda postando una foto in bianco e nero in cui sorridono una accanto all’altra e la scritta “Rest in power. I love you”.
“Il momento è tragico, ci stringiamo intorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Adesso è il momento del dolore ma anche quello di accertare le responsabilità e le dinamiche di quello che è accaduto, contiamo nel lavoro delle forze dell’ordine”, dice l’avvocato Stefano Tigani, legale della famiglia di Giulia in una dichiarazione davanti alla villetta dei Cecchettin.
“L’epilogo peggiore a una vicenda che ha tenuto l’Italia intera col fiato sospeso per una settimana”, scrive sui social il presidente della regione Veneto Luca Zaia che manda “un segnale di vicinanza anche alla famiglia di Filippo Turetta, che in queste ore deve affrontare una tragica realtà. E una preghiera per Giulia, con tutto il cuore”.
”Una notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere”. Commenta in un tweet il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Tutta la Città – prosegue Brugnaro – si unisce al dolore della famiglia, degli amici, dei suoi cari e di tutti coloro che le hanno voluto bene”.
Anche il sindaco di Vigonovo Luca Martello, il paese in cui viveva con la sua famiglia la ragazza uccisa esprime il suo cordoglio per “un epilogo doloroso e drammatico che ha sconvolto profondamente tutta la nostra comunità di Vigonovo e di Saonara (il paese dove Giulia è cresciuta, ndr). Ci stringiamo attorno alla famiglia di Giulia, al padre, al fratello, alla sorella e a tutti i familiari – aggiunge Martello -. Tutti avevamo atteso e sperato in una conclusione diversa. Purtroppo si tratta dell’ennesimo femminicidio di una giovane donna, e noi non possiamo smettere di indignarci e di impegnarci per cercare di porre un freno al dilagare di episodi di violenza contro le donne”, conclude.