Il grande appuntamento è sicuramente quello della domenica sera. Un appuntamento che i tifosi bianconeri attendono da mesi, mesi e mesi. Una Juve tornata super competitiva, l’unica in questo momento, con un solo appuntamento a settimana, che ha dimostrato di saper restare in scia dell’Inter. Non è una finale, il campionato è lunghissimo e servirà dimostrazione di continuità per restare a passo di quella che resta, organico e ritmo alla mano, la più attrezzata e favorita del campionato. Ma domenica prospetta al popolo e ambiente bianconero la possibilità di sognare. Due settimane di sosta per caricare l’appuntamento, due settimane che non hanno fatto altro che far crescere e catalizzare l’attesa: domenica sera c’è Juventus-Inter, la grande possibilità per la compagnia Allegri di meditare e sognare il sorpasso. Il punto infermeria del tecnico bianconero non resta però l’ideale: se in attacco grande ventaglio e possibilità di scelta con un Chiesa formato nazionale in forma tremendamente smagliante e ballottaggio per una maglia per tre tra Kean e le due punte Milik e Vlahovic, a centrocampo sorge il grande dubbio Locatelli, col suo problema fisico che si trascina da settimane e che lo narra ancora oggi allenarsi a parte alla Continassa. Sta cercando di bruciare le tappe per recuperare in extremis, sta forzando, deciderà staff tecnico se prendere o meno rischi: in preallarme Miretti con Rabiot ed il recuperato Mckennie. In difesa sta meglio Alex Sandro ma partiranno ancora titolari Gatti e Rugani attorno a Bremer, tornato sì soltanto ieri dal Brasile ma rimasto a riposo durante le sfide verdeoro. Sulle corsie esterne del 352 Cambiaso e l’esperienza di Kostic; i giovani Iling e quell’Yildiz protagonista già in nazionale turca soltanto dalla panchina, pronti a subentrare in caso di necessità. Domani gli ultimi test, le ultime prove, poi Allegri presumibilmente scioglierà i suoi dubbi alla conferenza stampa della vigilia. Domenica Stadium, 20.45.

