Terminata pure l’ultima sosta novembrina per le nazionali, una sosta vitale e fondamentale per la nuova Italia spallettiana che col pari a Leverkusen con l’Ucraina ha conquistato l’accesso a Germania 2024, ripartono i campionati e riparte chiaramente pure la Serie A. Senza girarci intorno Juve-Inter resta palesemente l’appuntamento più atteso e caricato ormai da settimane, lo scontro in questo momento tra le due più forti del campionato: i rinati bianconeri d’Allegri che sognano a due lunghezze di distacco vittoria nello scontro diretto e sorpasso a quella che fin qui resta la corazzata del campionato, l’Inter di Simone Inzaghi. Allegri arriva col dubbio Locatelli e dovrà sciogliere il ballottaggio davanti per chi schierare al fianco della scheggia più prestigiosa, naturalmente Chiesa. Dall’altra parte l’Inter vuole ripartire da dove aveva lasciato col successo pesantissimo di Bergamo e continuità interna col Frosinone. Non sarà una finale ma sicuramente in caso di successo esterno i nerazzurri lancerebbero una vera e propria dichiarazione di intenti e fuga, volando e staccando per la prima volta a +5 sui propri diretti concorrenti. Il popolo bianconero aspetta questa gara più di ogni altra, soprattutto dopo un anno di sofferenza, terremoti, penalizzazione. Anni in cui tra l’altro negli scontri diretti il risultato finale tra coppe e campionato s’è quasi sempre tinto di nerazzurro. La Juve ha voglia di tornare protagonista e caricata dal suo Stadium sa che questa può esser la gara per dichiarare al resto del paese di esser tornati, eccome. Quindi clima elettrico, tutte componenti per un derby d’Italia sentitissimo, forse il più carico degli ultimi anni. Non solo per queste componenti, ma soprattutto perché dopo tanti anni il derby d’Italia si gioca tra prima e seconda. Chiaramente occhio al terzo incomodo, un Milan che ha perso eccome terreno, un Milan discontinuo e pieno di defezioni, ma che spera la terza via, il pareggio, per accorciare e rosicchiare punticini sognando di tornare in corsa. Anche perché siamo soltanto a fine novembre, il campionato è lunghissimo. Tutto può succedere, ma la lotta al titolo passa pure da domani. Specialmente da partite come queste che, indipendentemente da scudetti o coppe, valgono già tanto, tantissimo, da sole. Per contenuti, storia, rivalità, tifoserie, popoli.


