Missione compiuta. La Roma riprende esattamente da dove aveva lasciato. I giallorossi rispettano i pronostici e non sbagliano, piegando pure l’Udinese all’Olimpico. Una vittoria fondamentale perché oltre a consegnare continuità permette al club di saltare Atalanta e Fiorentina, staccare la Lazio e diventare la maggior indiziata a insidiare momentaneamente Milan e Napoli nella corsa al terzo e quarto posto: rossoneri 26, Napoli 24, Roma ora sì quinta solitaria a 21. La Roma ci deve provare. Obiettivo minimo provarci. Una Roma in salute in campionato, una crescita netta quella dell’ultimo mese e mezzo, anche nonostante soste e pause internazionali di mezzo: sono infatti cinque le vittorie nelle ultime sette gare, in campionato pokerissimo e quinta vittoria consecutiva interna, quelle ottenute all’interno delle proprie mura amiche. La Roma è cresciuta ma chiaramente non resta il massimo dell’espressione, ma sta tornando realtà solida, eccome. E con quei due tenori là davanti puoi vincere le partite in qualsiasi momento, in Serie A. Non è stato il pomeriggio più semplice perché a sbloccarla era stato Mancini, prima di concedere ad inizio ripresa il pari all’Udinese firmato Thauvin. Udinese corta e compatta, forse rigenerata dalla cura Cioffi. Allora per sbloccarla, se non riesce a graffiare il rientrante capitan Pellegrini, serve un’azione dal nulla tutta in verticale a dieci minuti dal termine: sponda Lukaku, inserimento Dybala, diagonale perfetto. Stesso Lukaku che propizia la sponda finale per l’assist di Bove al tiro a giro di El Shaarawy. 3-1 finale e cori per Mourinho, sempre più coccolato dalla Sud. Lui esulta e ringrazia, nel post gara dedica social alla curva stessa. Una vittoria preziosissima perché sa di grande squadra, quelle che sanno quando colpire, aspettando con pazienza varco e giocata giusta.


