Un pizzico più di spensieratezza invece per la Lazio, quantomeno a dispetto di un rendimento in campionato decisamente sotto le aspettative. Una Lazio infatti decisamente a due volti: discontinua, altalenante e deludente in terre domestiche, colpevolmente motivata fin qui in un ottimo cammino nelle fascinose terre europee. Lotito ha parlato, Sarri pure, tempo di responsabilità, ma ci sarà tempo per pensarci. Proprio il patron è stato chiaro, furioso: “Subito svolta o salteranno teste”. La squadra può ambire agli ottavi, fin qui ottimo rendimento in Champions. Sette punti conquistati su dodici e ancora due gare da giocare. Stasera tra l’altro forse tecnicamente la più abbordabile del girone, quella col Celtic. Scozzesi al momento fuori da ogni gioco, lontani pur dal terzo posto Europa League: la classifica infatti narra Atletico 8, Lazio 7, Feyenoord 6, Celtic 1. La Lazio può uccidere il girone ed ipotecare la qualificazione, sfruttando anche lo scontro diretto tra Feyenoord e Atletico Madrid. In caso di doppio successo infatti, quello in concomitanza tra biancocelesti e Colchoneros, il club conquisterebbe tra l’altro già matematicamente il passaggio del turno che significherebbe riportare il club tra le prime sedici regine d’Europa. Un obiettivo tutt’altro che impossibile dopo i sorteggi della fase a gironi ma sicuramente prestigioso, un prestigio che somministrerebbe boccata d’ossigeno alle delusioni domestiche. Fuori Zaccagni, può toccare a Pedro che decise la gara d’andata, a completare il tridente con Ciro e Felipe. A centrocampo gran recupero di Luis Alberto, soliti ballottaggi per scegliere chi al suo fianco. Decisamente più emergenza in difesa: fuori entrambi i titolari Casale e Romagnoli, dentro Patric e occasione per Gilà. Il grande dubbio riguarda Provedel, comunque convocato. Sarà la prima partita del turno: fischio d’inizio infatti previsto per le 18.45.