Entra nel vivo il lungo inverno di Serie A ed entrano nel vivo le grandi sfide. Dopo Juve-Inter e Napoli-Inter, quasi come un rewind del vecchio Birra Moretti, ecco il turno di Juventus-Napoli all’Allianz Stadium di Torino. Tante le lunghezze di distacco in classifica tra le due, tra i campioni d’Italia che escono dal brevissimo regno Garcia e chi ambisce a tornare a troneggiare da seconda forza contendendo lo Scudetto all’Inter. Il campionato è lungo ma senz’altro perdere ulteriore terreno dalla vetta costringerebbe gli azzurri a lottare soltanto per un piazzamento tra le prime quattro, con al Roma che spinge ed un Milan al momento nella Mesopotamia tra le prime due e quarta e quinta. Per Allegri, tutt’altro che dominante come l’Inter di Inzaghi, un altro test per i suoi: tra tenuta mentale, mentalità, possibile gestione dell’imprevisto. Sarà 352 contro 433: Chiesa e Vlahovic da una parte, Kvara e Osimhen dall’altra. Un duello, lo stesso, tra due toscani vecchia scuola: livornese doc Allegri, San Vincenzo per Mazzarri. Scelte chiare, senza alcuna pretattica: pochissimi dubbi con Max che recupera Danilo favorito su Alex Sandro, nel centrocampo a tre del Napoli invece chiaramente più Zielinski che Elmas. Allegri predica ancora calma e vieta voli pindarici: con la sua mentalità vincente fissa obiettivi a breve termine, passo dopo passo, parlando alla vigilia della gara di una soglia di punti al termine del girone d’andata da superare, i 38 dell’anno scorso, traguardo ampiamente alla portata grazie ai 33 già raggiunti quest’anno. Dall’altra parte Mazzarri, che spiega quanto e come la Juve dirà a che punto sia il suo Napoli. Ancora cartello lavori in corso, ma al contempo l’esigenza di far risultati. Fischio d’inizio stasera alle 20.45, decisamente grande antipasto se non già il piatto più importante della quindicesima giornata.