Ed è stata una vigilia piuttosto serena quella del Napoli. La vittoria comoda sul Braga che ha rimesso tutto nella maniera corretta, il ritorno al gol di Osimhen, secondo posto e passaggio del turno agli ottavi di Champions, competizione che lunedì comunicherà i prossimi prestigiosi avversari azzurri di febbraio. Un Napoli che nelle ultime ore ha raccolto per la prima volta due premi al Gran Premio Internazionale di Venezia, uno all’imprenditoria tutto diretto ADL, uno al club per la stagione del terzo splendido e storico Scudetto. Non bastano però meravigliosi recenti ricordi ma sempre tali, come non basta il secondo posto in Champions: ADL ordina quanto e come occorre tornare e confermare anche il prossimo anno la competizione per club più importante d’Europa. Mazzarri è stato richiamato per questo. Serve ritrovare compattezza e continuità di risultati. Le sconfitte contro Juventus e Inter si sono fatte sentire, il Milan resta il Milan e la Roma di Mourinho insiste. Per questo stasera vietato sbagliare: serata freddina al Maradona, ma azzurri chiamati a riscaldare gli animi del popolo partenopeo. Una partita dai mille sapori per Walter Mazzarri, ex di turno, ancora scottato per l’ultimo esonero: alla fine ebbe ragione lui, quella decisione condannò Giulini e Cagliari alla retrocessione. Arrivano proprio i sardi dei Quattro Mori, rinvigoriti dal miracoloso successo salvezza in zona Cesarini ancora targato Pavoletti, l’uomo della storia per l’ennesima torsione decisiva per il 2-1 sul Sassuolo. Il Cagliari arriverà chiuso a riccio come tradizione ranierana, Napoli che per far punti dovrà esser bravo a scardinare l’avversario. Dovrebbe rivedersi Mario Rui: in questo caso Juan Jesun in panca, Natan al centro, portoghese laterale. Per il resto, complice problema muscolare dell’ultimora di Elmas, centrocampo titolare, con Lobotka in cabina di regia circondato dalle mezzali Zambo e Zielinski. Davanti tridentone confermatissimo: Politano e Kvara ai lati del ritrovato Osimhen, chiamato a rispolverare smalto anche in campionato. I suoi gol restano fondamentali. Ancora, quantomeno inizialmente, panchina per Raspadori. Come da cronica tradizione post Champions, Mazzarri non ha parlato in sala stampa: solo campo, solo fatti.

