Proprio dopo aver superato ostacoloni come il pesantissimo successo sul Napoli e dopo una prima parte di stagione del riscatto e concomitante protagonista nerazzurra, stavolta la Juve di Max Allegri lascia sul campo due punti pesanti a Marassi e non riesce a portarla a casa di misura. Stavolta no, nemmeno come a Monza, quando orgoglio bianconero, reazione, dna e Gatti portarono tre punti a casa all’ultimo respiro. Stavolta niente da fare per Bremer in zona Cesarini. Gioiello rivelazione Gudmundsson è tornato e lo stesso Grifone torna a far punti prestigiosi: il Genoa del Gila, dopo un solo punto in tre partite tra Frosinone, Empoli e Monza, rinsalda rotta e classifica riacciuffando nella ripresa i bianconeri, passati avanti nel primo tempo col rigore di Chiesa che non segnava ormai da mesi. Bene solo lui, protagonista come Martinez, portiere rossoblu. Ancora ombrosa la prestazione di un Vlahovic che stenta a trovare continuità, così come Miretti che spiega con la sua prova quanto sia pesante l’assenza di una pedina allegriana fondamentale, da un anno e mezzo più che mai, Adrien Rabiot. Manca e si sente, eccome. Questo significa che la Juve non sfrutta la gara ad altissimo quoziente di difficoltà dell’Inter a Roma domani sera con la Lazio, ma bensì, oltre a non riuscire a sorpassare momentaneamente in testa i nerazzurri, permette loro di sognare l’allungo perché in caso di successo all’Olimpico il Biscione volerebbe a più quattro.