I fatti si riferiscono ad un’inchiesta su favoreggiamento di una ditta

PONTECORVO – La VI Sezione della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo contro l’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Roma che disponeva il divieto di dimora nella sua città. Il provvedimento era stato deciso nell’ambito dell’indagine della Procura di Cassino che ipotizza un caso di corruzione sull’appalto per l’efficientamento della pubblica illuminazione. La Corte di Cassazione ha annullato in toto, senza alcun rinvio al Riesame, il provvedimento cautelare. Il difensore Nicola Ottaviani ha ribadito in aula che il sindaco si era limitato a dire alla società proponente che, in caso di assegnazione del progetto, se avesse avuto necessità di una ditta sul posto per gli interventi di pronta manutenzione, quella attualmente in attività si era sempre comportata in maniera ineccepibile. In pratica, non pretendeva alcun incarico in cambio dell’appalto ma puntava all’interesse pubblico segnalando che chi aveva operato fino ad allora lo aveva fatto con efficienza. “Non ho mai dubitato che la giustizia avrebbe chiarito l’intera vicenda e che ho avuto sempre come unico punto di riferimento l’interesse della collettività e del mio territorio” ha commentato il sindaco. Il divieto non era mai diventato operativo in quanto era stato subito impugnato.